Un episodio scioccante ha macchiato il calcio giovanile italiano durante il Memorial Mirko Poggini, torneo Under 12 disputato ad Arezzo. Un giovane arbitro di appena vent’anni è stato brutalmente aggredito da un genitore della squadra ospite, riportando fratture multiple e una prognosi di 40 giorni.
L’aggressione nello spogliatoio: Morsi, pugni e colpi di sedia
La finale del Memorial Mirko Poggini tra Arezzo e Vis Pesaro si è conclusa con la vittoria dei padroni di casa. Ma la festa è stata rovinata da un gesto folle: un genitore della squadra ospite ha fatto irruzione nello spogliatoio dell’arbitro e lo ha picchiato selvaggiamente.
Secondo le ricostruzioni, l’uomo ha colpito il direttore di gara con pugni, morsi e persino una seggiolata, lasciandolo a terra dolorante. Alcuni presenti sono intervenuti per fermare l’aggressione e hanno chiamato immediatamente i carabinieri, che hanno identificato il responsabile grazie alle telecamere dello stadio.
L’arbitro è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove gli è stata diagnosticata una prognosi di 40 giorni a causa delle fratture riportate. Un episodio vergognoso che mette in luce la crescente violenza nel calcio giovanile.
Denuncia immediata e solidarietà per il giovane arbitro
Le forze dell’ordine hanno identificato il genitore aggressore e hanno proceduto con la denuncia immediata. Il gesto ha suscitato indignazione nel mondo del calcio, con la Vis Pesaro che ha condannato fermamente l’accaduto attraverso un comunicato ufficiale.
Anche l’AIA Toscana ha espresso solidarietà al giovane arbitro, sottolineando la necessità di tutelare i direttori di gara, soprattutto nei settori giovanili. La violenza negli stadi, anche a livello giovanile, è un problema che va affrontato con misure più severe per garantire la sicurezza di tutti.