L'ala del Torino Valentino Lazaro crede che il nuovo allenatore Paolo Vanoli possa aiutare i Granata a tornare nel calcio europeo. L'internazionale austriaco ha parlato con La Gazzetta dello Sport sulla preparazione pre-stagionale della squadra, sulle sue difficoltà fuori dal campo e sulle sue speranze per la prossima stagione;
Quando arriva un nuovo allenatore, voi giocatori andate a vedere il suo passato calcistico?
“Sì, certo. Ma il comportamento da giocatore è diverso da quello da allenatore. C'è sempre una differenza tra le due carriere, può darsi che in campo uno abbia fatto cose che in panchina non fa.”
Vanoli era un difensore largo come te. Questo fatto influisce sul vostro rapporto?
“Sì, parla sempre molto con noi terzini, di destra o di sinistra. La sua visione del ruolo è importante. Per me è importante perché posso imparare molto da lui, in molti dettagli. Conoscevo già Vanoli dall’Inter, era nello staff di Conte, ha portato il suo modo di lavorare anche qui. E per il mio ruolo è un grande aiuto”.
Vanoli segnava. Anche un gol nella finale di Coppa UEFA del '99, con il Parma. È per questo che hai iniziato subito a segnare anche nelle amichevoli?
“Sì (ride). Fin dal primo giorno a Torino, l'allenatore ha detto chiaramente che vuole vedere più gol dai terzini. Dice che aveva visto le partite dell'anno scorso e si aspettava di più da noi. Con il suo stile di gioco siamo più pericolosi in area di rigore, mi chiede di entrare di più in campo, posso fare assist e segnare. Sono contento che abbia funzionato a Metz.”
Un'altra caratteristica del tuo ruolo è la vicinanza alla panchina per un tempo: come la vivi?
“Ci sono abituato. Soprattutto in Italia, gli allenatori sono molto focosi: ho avuto Conte, Juric, ora Vanoli, in Portogallo Juan Jesus. Tipi che parlano tanto. Cerco di prendere il lato positivo, le critiche non sono mai personali, ma servono ad aiutare la squadra. Per me va bene, non è uno stress”.
Pensi di aver finalmente messo radici?
“Sì, amo l’Italia e Torino. Non ho avuto periodi facili dopo l’Inter, ho giocato per grandi club, ma è sempre stato un prestito. Non puoi mai sentirti veramente a casa, ben accolto. Questo è il mio terzo anno al Torino, mi trovo molto bene qui e penso che con questo staff tecnico, con la loro serietà, possiamo davvero fare un passo avanti. Perché voglio tornare in Europa.”
Come si può compiere questo passo decisivo?
“Secondo me le qualità le avevamo anche nella passata stagione, ma mancava il tocco finale di mentalità. Il nuovo allenatore può darla. Tutti sanno cosa significa giocare per il Torino, c'è una grande opportunità per tutti di migliorare, di mostrare un calcio attraente e vincente: è il nostro obiettivo e abbiamo le possibilità”.
Come sei uscito dal tuo periodo buio per trovare la serenità attuale?
“Non è stato facile: ho avuto una carriera rapida, a 16 anni ero già professionista nel Salisburgo, poi la Bundesliga, poi l'Inter e poi il rallentamento: non giocavo più e sono iniziati i prestiti. È stata dura, mi sono fatto aiutare da un mental coach, non ho mai mollato e non ho mai smesso di credere nelle mie qualità. Ho aspettato la mia occasione, ho trovato una squadra come il Torino dove posso giocare a lungo. Ha funzionato e sono molto grato alla società, voglio restituire tutto in campo, per la società e per i tifosi”.
Ma preferisci giocare a destra o a sinistra?
“Ho giocato ovunque: a destra, a sinistra, davanti o dietro. Seguo l'allenatore. A destra è un po' più facile crossare subito, a sinistra devo tagliare dentro. Ma so fare tutto. Se fossi un allenatore potrei mettermi a destra, ma è anche bello cambiare.”
Quali sono le sensazioni sulle nuove idee di Vanoli?
“Abbiamo fatto passi avanti in Francia, dopo il lavoro in ritiro. Vanoli ci chiede molto, ha passione. Abbiamo bisogno di questo se vogliamo migliorare.”
Nel ritiro di allenamento hai provato anche i calci di punizione. Ti candidi a essere uno dei tiratori?
“Sì, ho sempre segnato su punizione, ma abbiamo tanti che la tirano bene, Ilic, Ricci o Linetty. I calci piazzati servono: decidono le partite difficili.”
Il post Valentino Lazaro: “Torino è casa mia. Voglio tornare in Europa, con Vanoli possiamo farcela” è apparso per la prima volta su FootItalia.com.