Tonali sul calcioscommesse: “Era un’abitudine a 17-18 anni, non pensavo di avere una dipendenza”

Tonali: «Le scommesse? Un’abitudine a 17-18 anni. Non pensavo di avere una dipendenza»

Sandro Tonali è tornato a essere protagonista del centrocampo del Newcastle e della Nazionale dopo la squalifica per scommesse che lo ha colpito poco dopo il suo trasferimento in Inghilterra dal Milan. Non è esagerato parlare di una prima e di una seconda vita, ha commentato il centrocampista italiano classe 2000 al quotidiano La Repubblica. Il mio stile di vita era negativo. Ero chiuso con tutti e questo mi faceva cambiare comportamento: anche con le persone che mi volevano bene e alle quali volevo bene.

La dipendenza dalle scommesse

Tonali ha raccontato come le scommesse siano diventate un’abitudine già a 17-18 anni, sottolineando che il fatto che fosse online gli oscurava tutto e lo chiudeva nel suo guscio. Non sono mai stato introverso con famiglia e amici. Con i compagni e in ambito sportivo sì, ha spiegato Tonali. Crescendo con gente più grande è difficile diventare estroverso. Nei primi anni di Brescia mi isolavo, non condividevo i miei pensieri con nessuno.

Consapevolezza e percorso di recupero

La consapevolezza di avere una dipendenza è arrivata tardi. Non credo di averla mai avuta. Quando una persona si ritrova in una situazione del genere, è difficile chiederle se è malata. Ti dirà sempre di no. Tonali ha sottolineato come la disponibilità economica non gli abbia fatto capire la serietà della cosa. È stato un lavoro di recupero difficile, senza farmaci specifici per evitare il rischio di risultare positivo all’antidoping, ha detto. Il percorso mentale con psicologo e psichiatra è durato mesi.

Il supporto durante la squalifica

Nei primi due mesi ero staccato da tutti, poi ho capito che pagavo per quello che avevo fatto, ha raccontato Tonali. Il Newcastle mi ha aiutato tanto, compagni e allenatore mi hanno sempre tenuto dentro. Qui rispettano i problemi di tutti, non calcano la mano e cercano di aiutarti. Il professore Gabriele Sani, i familiari e i miei procuratori sono stati fondamentali nel mio recupero.

Incontri con i ragazzi e impatto positivo

Durante la squalifica, Tonali ha partecipato a incontri con giovani calciatori, rispondendo a molte domande e condividendo la sua esperienza. In Inghilterra il gioco d’azzardo è molto diffuso. Un italiano mi ha raccontato che un dipendente guadagna 2.000 sterline al mese, ma a volte ha bisogno di fare gli straordinari per mantenere la famiglia: butta troppi soldi nel gioco, ha detto Tonali, sottolineando l’importanza di parlare apertamente dei propri problemi.

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