Sandro Tonali ha fatto il tanto atteso ritorno al calcio dopo aver scontato 10 mesi di squalifica. Il centrocampista del Newcastle United e dell'Italia si è recentemente seduto per un incontro ampia intervista con Vivo Azzurro TV, riflettendo sul suo percorso impegnativo e sull'emozione di tornare in campo.
Nella gara di rimonta dell'Italia contro la Francia, Tonali ha espresso un senso di sollievo:
“Il mio ritorno in campo contro la Francia è stato un po’ una liberazione. I primi incontri con il Newcastle sono stati molto emozionanti, ma questo l'ho vissuto totalmente a livello calcistico. Era la terza partita e non avevo più l'emozione della prima. È stato molto bello, tutto è venuto naturale”.
Il 24enne non ha esitato a parlare delle difficoltà che ha dovuto affrontare durante la sua sospensione:
“Il viaggio dell'anno scorso è stato molto duro, ma molto produttivo. Porterò sempre con me il ricordo dell'anno trascorso fuori dal campo perché è giusto non dimenticarlo. Credo che quando un giocatore si allena tutta la settimana senza il suo obiettivo finale, che è la partita, trova dentro di sé un senso di vuoto. Non è stato facile trascorrere il primo anno fuori casa senza disputare una partita ufficiale, cercando di mantenere solo la forma fisica. Questa era la sfida che dovevo affrontare nel modo più serio possibile”.
Tonali ha ricordato anche gli esordi nel calcio e la prima battuta d'arresto:
“Giocavo con mio fratello e i suoi amici, che avevano tutti tre o quattro anni più di me, ed ero bravo quanto loro nonostante la differenza di età. Ero un tifoso bambino che sperava di diventare calciatore, ho chiesto a Santa Lucia perché per noi è una festa molto importante. Le avevo scritto chiedendole di diventare calciatore e di farlo con la maglia del Milan, il Santa Lucia o qualcun altro deve avermi ascoltato…”
“La chiave è stata che non l'ho preso come un esame, ma come un divertimento e un allenamento. Mi sono fermato e ho preso un'altra strada. Credo che ci siano tanti giovani che perdono la speranza in caso di esito negativo, ma è solo uno dei tanti ostacoli che il calcio ti mette davanti”.
Il centrocampista ha parlato con calore del suo rapporto con Gennaro Gattuso:
“Il mio rapporto con Rino è iniziato dopo il mio arrivo al Milan con la richiesta del suo numero di maglia, che lo vedevo indossare da tanto tempo e nel migliore dei modi. Ho sentito il bisogno di chiedere il suo permesso e consiglio, da lì è nato un rapporto che esiste ancora oggi. E' una persona d'oro, diversa nella vita reale da come appariva in campo. In campo sembrava 'cattivo', mentre è sempre molto disponibile, aiuta tutti. Questa è la caratteristica che mi fa amare Gattuso anche fuori dal campo”.
Tonali, infine, ha condiviso le sue riflessioni sulla partita con la Nazionale di Luciano Spalletti:
“Con mister Spalletti il rapporto è stato molto importante, mi è stato vicino. Abbiamo parlato poco, ma abbiamo parlato nei momenti giusti, sia prima che dopo l'Europeo. Sperava di ritrovarmi in forma normale, sapendo che dopo un anno di pausa non potevo sentirmi benissimo. Stiamo lavorando su un aspetto, ovvero la semplicità. Ognuno ha fatto quello che sapeva fare nel migliore dei modi, senza inventare nulla. Questo valorizza tutti i giocatori, tecnicamente e fisicamente, ognuno aiuta il proprio compagno e non ci sono individualismi. Questo ha fatto la differenza finora. Tutti noi abbiamo il sogno di vincere ogni singola partita e provare a vincere trofei. Perché una vittoria con la Nazionale resta per sempre e vale molto più di ogni altra cosa”.
La posta Tonali si apre sul rientro: “Mi sentivo vuoto dentro: tornare è stata una liberazione” è apparso per primo FootItalia.com.