Tifosi esasperati, cariche della polizia, bidoni della spazzatura dati alle fiamme: il Valencia sprofonda nel caos

Valencia è nel caos. Ieri sera la squadra allenata da Ruben Baraja ha ospitato il Las Palmas, ultimo nella classifica della Liga. Un incontro ad alto rischio visto che il club del Che era 19esimo, con tre punti di vantaggio al fischio d'inizio. Alla fine, il Valencia ha perso 3 gol a 2 e l'avversario della serata gli ha consegnato il posto di Lanterna Rossa in campionato. Quanto basta per mettere ulteriormente a dura prova una situazione già esplosiva prima dell'inizio dell'incontro.

Di fronte al naufragio del loro amato club, migliaia di tifosi valenciani si erano radunati poche ore prima in Avenue de Sweden, davanti al Mestalla. “Contro la tirannia di Lim. Manifestazione sul futuro della Svezia »ha annunciato l'associazione Libertad VCF. Il loro obiettivo era ovviamente quello di esprimere la loro rabbia nei confronti della leadership del VCF. I segni “Lim va a casa”, “Layon Chan (il presidente, ndr), bugiardo” erano visibili. La sconfitta degli uomini di Baraja quindi ovviamente non ha aiutato, anche se il tecnico della squadra invita i tifosi del VCF a non eccedere.

I tifosi sono stufi

“Naturalmente comprendiamo i dubbi e le preoccupazioni. In una situazione come questa, la frustrazione, la tensione, l’isteria non ci faranno uscire da questa situazione. Dobbiamo mantenere la calma, dobbiamo essere consapevoli che questa situazione non è un caso. (…) L’importante adesso è essere uniti, perché dobbiamo convivere con questa situazione? Mi rifiuto di pensare che i nostri tifosi non siano abbastanza intelligenti da sapere che in questo momento la cosa più importante è sostenere la squadra. (…) I tifosi sono stanchi o tesi, capisco tutto, ma ora non è il momento di infiammare la squadra. » Un messaggio che non è stato ascoltato.

Al termine dell'incontro, i dintorni del Mestalla sono stati teatro di eccessi. I veicoli della polizia hanno caricato i tifosi che aspettavano la direzione e i giocatori davanti all'ingresso VIP dello stadio. “Non uscirai di qui”, gridarono. Altri si sono riuniti per gridare slogan ostili alla direzione, mentre altri hanno scelto di bruciare i bidoni della spazzatura. I giocatori hanno infine dovuto attendere fino alle 00:30, un'ora e mezza dopo il fischio finale, per poter lasciare lo stadio e rientrare nelle proprie abitazioni. Il Valencia dovrà ora gestire la sua missione di mantenimento in un clima più che teso. C'è pericolo in casa.

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