Il giornalista Luca Telese non ha mezzi termini e dice la sua sulle deludenti prestazioni bianconere in zona Europa, senza dimenticarsi dell’amarezza della Nazionale. Le sue parole, rilasciate ai microfoni di Radio Marte, sono severe nei confronti della Juventus di Andre Agnelli.
COMMENTI SUL CAMPIONATO
Telese approfitta dei microfoni di Radio Marte per dire la sua in merito al campionato italiano, soffermandosi sui bianconeri di Allegri, anche quest’anno esclusi dalla Champions:
“Campionato mediocre? No, a me questo campionato piace. L’Inter parte come un caterpillar e viene fermata, il Milan ha preso le sue tranvate, la Juve compra chiunque e viene sempre eliminata dalla Champions. Il campionato è bello, non è brutto. Il Cagliari aveva una difesa con un capitano della Nazionale e prendeva 30 gol. Ha dovuto mettere due giovani, Altare e Lovato, ora nel girone di ritorno è secondo per punti raccolti dopo Napoli e Juve. E questi due non avrebbero mai giocato se il Cagliari non avesse mandato via chi c’era prima. Traversa di Pavoletti contro il Milan? Un rimpallo di merda, una cosa incredibile.”
INCUBO ITALIA
Il giornalista si sofferma poi sulla delusdente prestazione della Nazionale, commentando così la mancata qualificazione:
“Nazionale? Un Mondiale in cui non c’è l’Italia ti fa rodere il culo. Ti ritrovi a tifare per il Camerun o lo Zaire ma sei come un drogato che al posto di assumere eroina assume metadone. Simbolicamente è peggio questa sconfitta contro la Macedonia del Nord che quella contro la Corea del Nord. Tutto questo nasconde problemi di struttura, abbiamo naturalizzato Joao Pedro perché non c’è un italiano che la butta dentro. La difesa è vecchia, siamoancora sul blocco Juve di 2 Mondiali fa. Credo che il problema di Mancini è stato quello di provare a trovare una soluzione ma senza strategia, ha tirato l’elastico sperando di arrivare alla qualificazione ma il ciclo era finito. Nazionale senza attacco e con una difesa vecchia, con un centrocampo che cambiava dalla mattina alla sera. Sono pochi i giovani che esordiscono, molti lo fanno e poi si perdono per strada. Poi si raccoglie quanto seminato.”