Durante la partita degli ottavi di Champions League contro il Bayern Monaco, i tifosi della Lazio hanno esposto due slogan che hanno suscitato polemiche e indignazione. Gli striscioni, carichi di una matrice politica e richiami storici, hanno riacceso il dibattito sull’estremismo nell’ambiente calcistico.
Uno dei messaggi recitava: “L’unica cosa che vi invidiamo: la birreria”. Questo apparentemente innocuo slogan, legato alla birreria del “putsch” di Monaco di Baviera, evoca una delle pagine più buie della storia europea. Il tentato colpo di stato del 1923 da parte del partito nazionalsocialista di Adolf Hitler, simboleggiato dall’assalto alla Bürgerbräukeller, è un evento che non può essere banalizzato o ignorato.
La birreria, teatro di quel triste episodio, rappresenta l’ascesa del nazionalsocialismo e il tragico corso degli eventi che portò alla Seconda Guerra Mondiale e all’Olocausto. Gli slogan della tifoseria non dovrebbero essere strumentalizzati per fini politici o storici distorti, ma trattati con la serietà e il rispetto che meritano le tragedie del passato.
Altro striscione esposto recitava: “Memento audere semper”, un richiamo alla Beffa di Buccari compiuta durante la Prima Guerra Mondiale. Questo slogan, coniato da Gabriele D’Annunzio, evoca il coraggio e l’audacia militare, ma la sua interpretazione nell’ambito dell’estrema destra è preoccupante.
Il contesto storico e politico in cui questi slogan sono stati utilizzati solleva interrogativi sulla presenza di ideologie estremiste nel calcio e sulla responsabilità delle società sportive nel contrastare tali manifestazioni. Il calcio dovrebbe essere uno spazio di inclusione e divertimento, non un terreno per la diffusione di ideologie pericolose e revisioniste.
È fondamentale educare i tifosi e promuovere valori di rispetto e tolleranza all’interno degli stadi. Le istituzioni sportive e le autorità competenti devono intervenire con fermezza contro ogni forma di estremismo e discriminazione, garantendo un ambiente sicuro e accogliente per tutti i tifosi.
Le partite di calcio dovrebbero essere occasione di gioia e divertimento per i tifosi, non un palcoscenico per la propaganda politica o ideologica. Solo attraverso un impegno congiunto delle istituzioni sportive e della società civile sarà possibile contrastare efficacemente ogni forma di estremismo e promuovere valori di inclusione e rispetto.