Da Bergamo a Bergamo, passando per Bergamo. La crescita del Milan di Stefano Pioli si può riassumere in questo modo. L’inizio dell’ascesa è facilmente individuabile proprio nella scoppola presa il 23 dicembre 2019 da parte della Dea, con il primo grande risultato – la qualificazione in Champions – ottenuto nello stesso stadio lo scorso maggio e, infine, la consapevolezza raggiunta ieri.
Proprio di questa consapevolezza hanno parlato i calciatori intervistati ieri nel post partita. Il Milan sa di essere una grande squadra, sa di poter lottare fino alla fine e sa di essere più forte dello scorso anno. Nonostante le perdite di Donnarumma e Calhanoglu, la dirigenza rossonera è riuscita a mettere a disposizione dello staff tecnico una rosa più completa rispetto alla passata stagione.
Oltre agli arrivi dal calciomercato, c’è un altro aspetto che diventa fondamentale: la crescita dei calciatori, soprattutto dei giovani. E forse, più della qualificazione in Champions e del bel gioco, è questo il più grande merito di Stefano Pioli.
Da Tonali a Leao: i meriti di Stefano Pioli
Il Milan è di per sé una squadra molto giovane. Da qualche finestra di mercato, ormai, l’obiettivo è quello di puntare giocatori con tanto potenziale, affiancandoli magari a qualche figura più esperta (Ibra e Kjaer su tutti).
La realizzazione di questo progetto è resa più semplice da Pioli: l’allenatore del Milan ha enormi meriti sul rendimento dei suoi calciatori. Chi c’era già dall’autunno del 2019 ha fatto dei passi in avanti incredibili e, probabilmente, inimmaginabili in quel momento. Chi è arrivato dopo ha seguito lo stesso percorso, più o meno velocemente.
Uno dei migliori esempi è quello di Davide Calabria. Il terzino classe ’96 è cresciuto tantissimo sia in fase offensiva, che dal punto di vista mentale. Questo gli ha permesso di adattarsi in situazioni di difficoltà – giocando addirittura centrocampista – e di entrare in via definitiva nel giro della Nazionale. Partita dopo partita, il venticinquenne diventa sempre più indispensabile per la squadra e il suo allenatore fa raramente a meno di lui.
Leao e Brahim Diaz sono altri due calciatori che diventano più forti ogni settimana che passa. Basta vedere come Pioli li abbraccia ogni volta che li sostituisce, per capire il grande lavoro, soprattutto mentale, che ha fatto su di loro. A differenza di altri giocatori, sia le potenzialità del portoghese che quelle dello spagnolo erano considerate altissime fin dal loro arrivo. Per motivi diversi, però, entrambi non erano riusciti ad esprimerle ancora pienamente. Il loro inizio di stagione è stato più che positivo e si ha la sensazione che questo possa essere l’anno della loro definitiva consacrazione.
Un ultimo esempio lampante è quello di Sandro Tonali. L’ex Brescia è stata una delle poche note negative del passato campionato, nel quale ha trovato poco spazio e tanti errori. Nonostante questo, sia lo staff tecnico, sia la dirigenza rossonera hanno creduto nelle sue capacità e hanno deciso di riscattarlo dal club di Massimo Cellino. Le risposte del ventunenne sono arrivate sul campo, con prestazioni maiuscole e già due goal importantissimi.
La crescita da allenatore di Stefano Pioli e la sua capacità di lavorare con i giovani formano la base del Milan di oggi, pronto – quest’anno davvero – a lottare fino alla fine per la vittoria del campionato.
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