Marko Arnautovic è molto vicino al Bologna. Ad annunciarlo è Walter Sabatini, ds degli emiliani, che ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero dove ha parlato di mercato, ma non solo. Queste le sue parole:
“Bologna ha tutto, non ha bisogno di niente. Anche la squadra: è buona, ma le manca sfacciataggine, prepotenza. Per questo prendiamo Arnautovic, è un rissaiolo e a me i rissaioli piacciono.
Mihajlovic ha dato solidi principi alla squadra, è importante. Ma quello che dà un allenatore alla lunga si affievolisce. Quello che ti danno i calciatori, invece, rimane sempre in vita. Gente come Benatia o Daniele De Rossi, quelli sì che ti garantiscono un livello di adrenalina sempre alto per affrontare la partita. Gli altri sono bravi ma dormienti, e con quelli anche un allenatore che ci mette tanta coreografia non inverte la tendenza.
Bielsa? A Bologna neanche lo conoscono, ma è l’unico allenatore vivente che ha uno stadio intitolato.
I Friedkin non hanno bisogno di consigli. Sono silenziosi, non si mettono nell’agone come facevo io, non vanno a negoziare con la piazza. Stanno zitti e prendono Mourinho, senza che nessuno lo sappia. Un colpo della madonna, che intanto gli ha consentito di mettere un tappo al vaso di Pandora. Tutti dicono: ci penserà Mourinho. Qualcuno arriverà. Mourinho è troppo furbo e intelligente, sa che allenerà una squadra competitiva.
Sarri? Non me lo aspettavo, grande mossa, mai avrei creduto che Lotito potesse pagare un allenatore 3 milioni l’anno. Mica come ai miei tempi, che andavamo in Champions con Mutarelli e Cribari, con tutto il rispetto. Bisogna riconoscere che Lotito è un grande presidente, la Lazio è stato un vero prodigio in questi 15 anni, conti a posto, squadra sempre competitiva.
Il prossimo campionato sarà bellissimo. La bellezza te la danno i calciatori, mi aspetto grandi cose, tornerà a essere un calcio gioioso. E attenzione, anche la Roma si giocherà le sue carte per lo Scudetto, c’è un aggiustamento collettivo di cui può approfittare. Lo sciamano ce l’avete, e anche dei valori: guardate Spinazzola, e il mio idolo, il ragazzino, Zaniolo. Quando è dentro in campo, va dritto per dritto, speriamo che non sia condizionato dagli infortuni, è forte perché è prepotente.
Pastore? Il mio grande cruccio. Era il sogno trasferito dentro il campo di calcio. I romanisti rideranno, ma era straordinario. La ricchezza lo ha cambiato.
Non so chi vincerà l’europeo, ma io faccio il tifo per Luis Enrique. A Roma lo chiamavate Stanlio. Siete incredibili”.
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