L’editoriale su Alessio Romagnoli
Il “tifoso illuminato“. Il tifoso illuminato è una creatura pericolosa, che si aggira nei meandri dei social network e dei bar, spesso però anche infiltrato in alcuni giornali importanti. Lui si mostra agli altri come esperto della materia calcistica, ricco di visioni futuristiche e di idee lungimiranti. Da un paio di mesi il Milan non è solo la capolista della nostra Serie A, ma è anche la squadra più colpita e tormentata dalle temibili critiche di questi “tifosi”. E’ come se non si riuscisse a comprendere o a credere nella realtà attuale del Diavolo, probabilmente a causa degli ultimi anni negativi per i rossoneri. Gli attacchi ai giocatori di una rosa dall’età media di 25,5 anni hanno un po’ stufato, diciamoci la verità. E’ proprio l’ amore per questo sport che porta chiunque , inevitabilmente, a ritenere insopportabili certi commenti ad una squadra che sta facendo qualcosa di clamoroso. E queste critiche sono ancora più incomprensibili quando sono dirette al capitano dell’Ac Milan : Alessio Romagnoli.
A quanto pare, da un paio di mesi ormai, la nuova vittima dei “capiscer” è il numero 13 dei rossoneri. Paradossalmente ad inizio stagione l’assenza di Romagnoli, fermo per un infortunio, aveva fatto disperare totalmente l’ambiente Diavolo. Il leader della squadra non c’era nelle partite dei preliminari di Europa League e in alcune di campionato. Il Milan superò comunque alla grande gli ostacoli, dimostrando carattere e unione. Il Capitano torna a giocare nel derby vinto 1-2 dalla squadra di Pioli. Arriva il Celtic in Europa League e il Milan vince, ma subendo un gol da calcio piazzato. E’ l’inizio della bufera. “Da quando è tornato Romagnoli i rossoneri hanno ricominciato a subire gol”; frase che non teneva conto delle reti prese nei preliminari e degli avversari “agevoli” in Serie A. I 2 rigori (molto dubbi entrambi) causati da Romagnoli nei match contro Udinese e Lille cancellano dalla mente dei tifosi una parte importante della carriera del difensore. Come se il calcio fosse un videogioco, il valore dell’ex Roma crolla nella testa dei sostenitori più accaniti e “illuminati“. Penso che la cosa più pesante che abbia visto siano state le recenti supposizioni, secondo le quali l’arrivo di Tomori sia il segnale di una cessione in estate di Romagnoli. Tutti coloro che sanno come funziona una squadra e come funzionano le relazioni di un gruppo, sono anche consapevoli del fatto che il calciomercato non viene fatto su Fifa o su qualsiasi altra simulazione virtuale. La carriera e il passato di un giocatore non contano nella mente di queste persone, accecate da 2 partite sbagliate. 2 partite e il Capitano Romagnoli meriterebbe di esser cacciato dal Milan.
Addirittura vedo gente sfregarsi le mani per l’ipotetico addio del calciatore; addio che darebbe a questi “illuminati” quella desiderata e inutile sensazione di cambiamento. Fortunatamente il calcio non funziona in questo modo e fortunatamente il difensore ha ripreso le redini della retroguardia rossonera, segnando anche un gol contro la Fiorentina. Le ultime uscite del Milan fanno comprendere l’importanza del 26 enne. Impeccabile contro Cagliari, Bologna e Inter, in sintonia sia con Kjaer sia con il nuovo arrivato Tomori. Contro l’Atalanta 3 gol subiti? Beh Romagnoli non era in campo. E questo non per dare colpe agli altri difensori, ma per chiarire e rendere più limpida possibile la rilevanza di questo giocatore nel Milan. Un giocatore che è arrivato al Diavolo nel 2015/2016, nel bel mezzo del periodo di crisi per il Milan. E’ stato per numerose stagioni una delle poche ancore per i rossoneri, spodestato nel 2017/2018 da Bonucci. Si è preso la fascia da capitano con Gattuso in panchina e continua ad onorare quel lembo di tessuto prezioso sul suo braccio, difendendo i suoi compagni ed essendo un leader silenzioso di questo Milan. Il giocatore che ,più di tutti, meriterebbe riconoscenza da parte dei tifosi rossoneri.
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