Roma, è corsa contro il tempo, servono 13 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno: il motivo

La Roma è obbligata a realizzare almeno 13 milioni di euro di plusvalenze entro il 30 giugno 2025, per rispettare i vincoli imposti dal Settlement Agreement firmato con la UEFA nel 2022. Il club giallorosso rischia nuove sanzioni economiche e restrizioni sul mercato, qualora non riuscisse a rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. La sola cessione di Leandro Paredes al Boca Juniors per 3,5 milioni non basta, e la dirigenza è ora impegnata in una corsa contro il tempo per completare altre operazioni in uscita.

L’obiettivo è evitare penalizzazioni che potrebbero compromettere la prossima stagione europea, anche se un’esclusione dall’Europa League appare improbabile. Tra le cessioni più probabili figura quella di Angeliño, vicino all’Al-Nassr, dopo che l’Al-Hilal ha virato su Theo Hernandez. Anche Abraham, El Shaarawy, Celik, Cristante e Baldanzi sono sul mercato, mentre l’infortunio di Pellegrini ne esclude la partenza. Il nome più delicato è quello di Evan Ndicka, che potrebbe garantire una plusvalenza piena grazie al suo arrivo a parametro zero nel 2023.

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Il club valuta offerte da Premier League e Galatasaray per il difensore ivoriano, ma la sua cessione costringerebbe a cercare due nuovi centrali. Il direttore sportivo Massara spera di evitarlo, puntando a sistemare i conti con operazioni minori.

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Taglio al monte ingaggi e cessioni mirate: la strategia della Roma per rientrare nei parametri UEFA

Oltre alle plusvalenze, la Roma sta lavorando per ridurre il monte ingaggi, con l’obiettivo di contenere il deficit aggregato entro i 60 milioni di euro, come richiesto dalla UEFA. L’addio di Paredes e Hummels ha già generato un risparmio lordo di 12,5 milioni, mentre El Shaarawy ha accettato un rinnovo al ribasso, passando da 3,5 a 1,5 milioni più bonus. Anche le uscite di Nelsson e Gourna-Douath contribuiranno, alleggerendo il bilancio di altri 1,4 milioni.

La società spera anche in un gesto di Paulo Dybala, che potrebbe spalmare il proprio ingaggio, generando un risparmio di circa 5 milioni. Nel frattempo, Alexis Saelemaekers è rientrato al Milan, dopo il mancato riscatto da parte della Roma, che così evita di pagare i suoi 1,28 milioni netti. Tuttavia, il ritorno di Abraham comporta un nuovo peso salariale, motivo per cui l’attaccante è tra i principali indiziati alla cessione.

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La missione a Trigoria è chiara: vendere i giocatori fuori dal progetto tecnico senza toccare i titolari, anche se un piccolo scostamento dai parametri UEFA sarà tollerato, probabilmente con una multa. La priorità resta evitare sanzioni più gravi, come restrizioni sul mercato o penalizzazioni sportive.

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