La Nazionale Italiana apre un nuovo capitolo con Gennaro Gattuso alla guida tecnica. La scelta non è stata unanime all’interno della FIGC, ma a fare la differenza è stato Gigi Buffon, oggi capo delegazione azzurra. L’ex portiere ha posto un veto netto sul ritorno di Roberto Mancini, minacciando addirittura le dimissioni in caso di reintegro.
Secondo le indiscrezioni, una parte dello spogliatoio avrebbe preferito il ritorno di Mancini, ma Buffon ha spinto con forza per una rottura col passato. Il suo intervento è stato decisivo per l’investitura di Gattuso, simbolo di grinta e rinnovamento.
Il nuovo CT potrà contare su uno staff tecnico di grande esperienza, con Andrea Barzagli e Leonardo Bonucci pronti a supportarlo. La scelta di affiancare a Gattuso due ex colonne della Juventus e della Nazionale rappresenta un chiaro segnale di continuità e identità.
Prandelli e il Futuro Azzurro: Giovani al Centro del Progetto
Nel nuovo assetto federale, Cesare Prandelli avrà un ruolo strategico come coordinatore delle nazionali giovanili. L’ex CT dell’Italia guiderà la crescita dei talenti azzurri, lavorando a stretto contatto con il settore tecnico e con lo stesso Gattuso.
L’obiettivo è costruire un percorso solido per i giovani, garantendo una transizione fluida verso la prima squadra. Prandelli supervisionerà Coverciano e le selezioni Under, assicurando coerenza tattica e formativa.
La scelta di puntare su figure come Gattuso, Bonucci, Barzagli e Prandelli indica la volontà della FIGC di ripartire da uomini di campo, capaci di trasmettere valori e mentalità vincente.
L’eredità di Mancini, fatta di trionfi e delusioni, lascia spazio a un progetto più radicato e identitario, con l’obiettivo di riportare l’Italia ai vertici del calcio mondiale.