La redazione di RaiSport ha ufficialmente sfiduciato per la quarta volta in tre mesi il direttore Paolo Petrecca, con 47 voti favorevoli e uno solo contrario. La decisione è stata presa durante un’assemblea congiunta tra le sedi di Roma e Milano, che ha anche proclamato lo stato di agitazione e affidato al Comitato di redazione un pacchetto di tre giorni di sciopero. La protesta potrebbe concretizzarsi in occasione dell’inizio della Serie A 2025/26, evento di punta per la testata sportiva della Rai.
Le motivazioni della sfiducia sono gravi e articolate: secondo i giornalisti, Petrecca avrebbe promesso spazi, promozioni e programmi senza una visione d’insieme, ignorando le esigenze di palinsesto, organico e budget. Inoltre, il clima interno viene descritto come segnato da intimidazioni e pressioni, con il direttore che avrebbe dichiarato: “Chi non è con me è contro di me”, anche in caso di sfiducia. Una posizione che ha esasperato i rapporti interni, soprattutto in un anno cruciale per la Rai, che ospiterà le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina e i Mondiali di calcio.
Accuse su parità di genere e gestione interna: la redazione chiede un cambio immediato
Uno dei punti più contestati riguarda il trattamento riservato alle donne e alle madri lavoratrici, con dichiarazioni del direttore giudicate inaccettabili. Durante la discussione del piano editoriale, Petrecca avrebbe chiesto di “affidarsi in toto alle sue decisioni senza pensare al fatto che bisogna riprendere i figli a scuola a una certa ora”. Una frase che, secondo la redazione, contrasta con gli impegni della Rai in tema di parità di genere e valorizzazione delle donne.
Preoccupazioni sono state espresse anche sull’immagine femminile proposta nei programmi sportivi, con l’accusa di aver ingaggiato figure esterne per co-conduzioni, trascurando le professionalità interne. “Una cosa sono i talent, un’altra le vallette, e la stagione delle vallette è finita senza rimpianti”, si legge nella nota. Inoltre, alcuni dirigenti sarebbero stati minacciati se non si fossero prestati a raccogliere voti per far passare il piano editoriale, aggravando ulteriormente il clima di tensione.
La redazione denuncia anche un indebolimento strutturale delle aree chiave come il calcio e il coordinamento TG, frutto di un rimpasto che avrebbe premiato la fedeltà personale al direttore anziché il merito. Alla luce di tutto ciò, i giornalisti chiedono ai vertici Rai un cambio di rotta immediato, per salvaguardare la qualità dell’informazione sportiva e la credibilità della testata.