La Juventus taglia parte del costo rosa liberandosi di due contratti onerosi al 30 giugno, risparmiando circa 5,9 milioni di euro tra stipendi e ammortamenti. Si tratta di Renato Veiga, rientrato al Chelsea dopo la fine del prestito, e di Mattia De Sciglio, il cui contratto termina a fine mese. Entrambe le operazioni consentono un alleggerimento immediato del bilancio 2025/26, fattore strategico nella gestione delle risorse in ottica Fair Play Finanziario.
Nel dettaglio, il prestito di Veiga – che comprendeva anche il pagamento del suo ingaggio – è costato 3,8 milioni in totale. De Sciglio, invece, pesava circa 2,1 milioni tra quota ammortamento e stipendio, nonostante fosse in prestito all’Empoli, con parte dell’ingaggio ancora a carico della Juve. Con la chiusura ufficiale della stagione, questi costi spariscono dai registri, offrendo al club bianconero un piccolo ma prezioso margine operativo in più sul mercato estivo.
Oltre agli addii già definiti, altri scenari rimangono in fase di valutazione. In particolare, tutto dipenderà dalle scelte post Mondiale per Club in merito ai prestiti di Francisco Conceição e Randal Kolo Muani. Le loro situazioni contrattuali, se risolte con il mancato riscatto o rientro ai rispettivi club, comporterebbero un ulteriore risparmio di 12,6 milioni nella prossima stagione.
Juve al lavoro sul monte ingaggi: ora via agli incastri di mercato
Con oltre 18,5 milioni potenzialmente liberati tra scadenze e mancati riscatti, la Juventus potrà affrontare il mercato con maggiore flessibilità, muovendosi alla ricerca di rinforzi senza dover sacrificare top player. Tuttavia, il risparmio netto sarà influenzato anche dai rientri in rosa da altri prestiti, che potrebbero generare costi inattesi.
Lo staff bianconero dovrà valutare nei prossimi giorni le proposte in arrivo per i giocatori rientranti e lavorare su prestiti o cessioni mirate per evitare appesantimenti di bilancio. La priorità resta quella di costruire una rosa sostenibile, ma competitiva, che possa garantire rendimento sul campo e compatibilità con i parametri UEFA.
La dirigenza spera ora di finalizzare altre operazioni in uscita, sfruttando il risparmio ottenuto per accelerare su profili seguiti da tempo. In questo scenario, ogni scelta diventa decisiva per mantenere equilibrio tra sostenibilità economica e ambizione sportiva.