Dopo le recenti sconfitte con Atalanta e Fiorentina, che si sono aggiunte alle eliminazioni dalla Champions League e dalla Coppa Italia, il futuro di Thiago Motta sulla panchina della Juventus è stato messo in discussione. Nonostante la pressione dei tifosi per un cambio immediato, la società ha deciso di confermare il tecnico italo-brasiliano almeno fino alla fine della stagione. Ecco i motivi principali dietro questa scelta.
Gli Obiettivi Ancora Raggiungibili
La decisione di non esonerare Thiago Motta è legata principalmente al fatto che la Juventus ha ancora la possibilità di centrare l’obiettivo del quarto posto in Serie A, necessario per garantire la partecipazione alla prossima Champions League. Inoltre, il club parteciperà al Mondiale per Club in estate, e cambiare tecnico ora potrebbe compromettere la preparazione per questo importante appuntamento. La dirigenza crede che raggiungere questi traguardi sia più semplice mantenendo l’attuale allenatore piuttosto che affidarsi a un traghettatore.
Un Parterre Limitato di Sostituti Immediati
Un altro fattore che ha inciso sulla conferma di Motta è la mancanza di opzioni convincenti tra gli allenatori attualmente liberi. Tra i nomi papabili spicca quello dell’ex CT della Nazionale, Roberto Mancini, ma la società sembra preferire attendere la fine della stagione per valutare alternative di maggior peso, come Gian Piero Gasperini, intenzionato a lasciare l’Atalanta, o addirittura il ritorno di Antonio Conte, attualmente al Napoli.
Motivazioni Economiche Dietro la Scelta
Le ragioni economiche hanno giocato un ruolo cruciale nella decisione della Juventus. Esonerare Thiago Motta e il suo staff costerebbe circa 20 milioni di euro, una spesa che non era stata prevista per l’attuale stagione. Posticipare un eventuale cambio di allenatore alla prossima stagione permetterebbe di gestire meglio questo costo a bilancio.
Le Critiche dei Tifosi e il Dilemma della Dirigenza
Nonostante la fiducia rinnovata, una parte dei tifosi juventini è profondamente insoddisfatta, soprattutto a causa dell’incapacità della squadra di mostrare un’identità di gioco chiara e competitiva. La mancata reazione dopo le sconfitte con Atalanta e Fiorentina ha alimentato il malcontento, portando a crescenti richieste di un cambio di guida tecnica.