Nell’aria ancora carica d’emozioni della Champions League, le polemiche si accendono in seguito alla partita tra Lipsia e Real Madrid. Una vittoria di misura per i Blancos, grazie al gol decisivo dell’ex milanista Brahim Diaz, ha scatenato un’ondata di controversie che mette sotto accusa la gestione arbitrale e la trasparenza delle decisioni della UEFA.
La contestazione principale riguarda un episodio sospetto, che ricorda da vicino il recente dibattito sollevato dal gol di Acerbi durante la sfida Inter-Roma dello scorso fine settimana. Mentre l’arbitro Guida aveva ritenuto la posizione di Marcus Thuram irrilevante nel confronto con il portiere giallorosso Rui Patricio, stavolta l’arbitro bosniaco Peljto e il suo assistente hanno annullato il gol per un presunto fuorigioco di Henrichs, ritenuto ostacolante nei confronti del portiere avversario Lunin, sebbene distante dal pallone.
La reazione del Lipsia non si è fatta attendere: il club tedesco ha ripubblicato il tweet ufficiale della Champions League con un’icona che richiama lo sguardo interrogativo di Ancelotti, sollevando ulteriormente il dibattito sulla coerenza arbitrale. Tuttavia, le polemiche non si fermano qui.
Dalla Spagna, giungono proteste altrettanto forti, in particolare dall’emittente El Chiringuito TV. Il giornalista Jota Jordi ha criticato aspramente l’arbitraggio bosniaco, definendo l’errore presunto come “un altro aiuto per il Real Madrid”, affermando che “Nessuno in Europa è d’accordo, il mondo intero ha visto”. Le parole del giornalista, notoriamente di fede Barcelonista, riflettono una crescente sensazione di sfiducia nell’imparzialità degli arbitri e delle istituzioni calcistiche.
In un momento in cui la trasparenza e l’equità sono più importanti che mai nel mondo dello sport, le controversie come queste sollevano interrogativi sul futuro della Champions League e sull’integrità delle competizioni europee.