Euro 2020, Gruppo D: focus su Croazia e Repubblica Ceca

Foto: screenshot gironi Euro 2020

Croazia e Repubblica Ceca sono le due squadre che, insieme a Inghilterra e Scozia, si contenderanno l’accesso alla fase a eliminazione diretta all’interno del Gruppo D. Le due Nazionali sono giunte all’Europeo da due gironi differenti, i croati dal Gruppo E e i cechi dal gruppo A. Esaminiamo più nel dettaglio l’andamento delle loro qualificazioni.

Croazia e Repubblica Ceca: il percorso nelle qualificazioni

Partendo dalla Croazia, la squadra allenata da Zlakto Dalic ha condotto un discreto girone di qualificazione. All’interno del Gruppo E figuravano squadre come Galles, Slovacchia, Ungheria e Azerbaigian, quest’ultima l’unica a non aver ottenuto il pass per l’accesso alla competizione.

Gli azeri hanno chiuso il girone all’ultimo posto, con un solo punto conquistato – contro la stessa Croazia – a dimostrazione del grande divario sussistente tra le squadre di nord e centro Europa.

A proposito della Croazia, i ragazzi di Dalic hanno conquistato un totale di 17 punti: nell’arco di 8 partite sono arrivate 5 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta, con 17 gol segnati e 7 subiti. Dalla Croazia ci si aspettava questo e “altro”, visto il cammino entusiasmante nell’ultima grande competizione calcistica per Nazionali, quel Mondiale di Russia 2018 che ha visto i croati raggiungere il secondo posto e arrestare la loro corsa solamente di fronte alla corazzata francese.

Venendo alla Repubblica Ceca, la Nazionale allenata da Silhavy ha condotto un cammino “a due facce”: nell’arco delle 8 partite di qualificazione, i cechi hanno ottenuto 5 vittorie e 3 sconfitte, racimolando un totale di 15 punti. L’accesso alla fase finale dell’Europeo non è certo giunto per il rotto della cuffia, ma non si può nemmeno affermare che i ragazzi di Silhavy non abbiano faticato: il distacco dal terzo posto, occupato dal Kosovo di Challandes, è risultato pari a soli +4 punti.

Punti di forza e debolezza di Croazia e Repubblica Ceca

Venendo ai punti di forza e debolezza delle due squadre, e partendo nuovamente dalla Croazia, emerge che la squadra di Dalic può contare su una panchina particolarmente lunga. Si tratta di un punto di forza da non sottovalutare, specie se si tiene conto che la UEFA ha previsto sino a cinque sostituzioni per nel corso dell’intera competizione.

In linea generale, il livello della rosa croata è di grande qualità: i titolari ideali di Dalic giocano nell’Inter (Perisic e Brozovic), nel Milan (Rebic), nel Chelsea (Kovacic), nel Real Madrid (Modric) e nell’Atlético (Vrsaljko), solo per citare i più noti.

Tuttavia, i punti deboli della Croazia non mancano. Osservando l’andamento della squadra nelle ultime 10 partite, tenendo conto di tutti gli impegni della Nazionale, si nota come la porta croata sia rimasta inviolata in sole due partite. Ciò è sintomo di una sostanziale debolezza in fase difensiva, che contrasta con l’elevata qualità della fase offensiva, dove figura la stragrande maggioranza dei giocatori citati in precedenza.

A proposito della Repubblica Ceca, un punto di forza può essere individuato… nell’imprevedibilità. Trattandosi di una Nazionale relativamente minore, i cechi hanno sempre fatto difficoltà a qualificarsi alla fase finale dei Mondiali. Ciò vale anche osservando i piazzamenti al tempo in cui la Nazionale, dal punto di vista geopolitico, prendeva il nome di “Cecoslovacchia“.

Tuttavia, quello degli Europei può essere il palcoscenico ideale per tentare di emergere maggiormente in una competizione certamente più accessibile di un torneo internazionale. La Nazionale ceca è relativamente giovane – 21 dei 26 giocatori della rosa attuale sono al di sotto dei 30 anni – e il Campionato europeo potrebbe essere l’occasione ideale, per giocatori come Schick, Jankto e Barak, solo per nominare i più noti, di mettersi in mostra in una vetrina di grande rilevanza mediatica.

Per quanto riguarda i punti di debolezza, parte di questi ultimi sono già stati citati in merito alla delineazione del percorso di qualificazione della squadra.

I cechi sono una Nazionale a due facce, capace di imporsi sull’Inghilterra – unica sconfitta nel Gruppo A per la squadra di Southgate (ottobre ’19) – e di perdere malamente contro gli stessi inglesi (marzo ’19), contro la modesta Bulgaria (novembre ’19) e contro l’altrettanto modesto Kosovo (settembre ’19). Da ciò ne deriva che l’eventuale superamento del girone sarà una pratica complessa, se non… impraticabile: Inghilterra e Croazia sono squadre certamente più attrezzate di quella di Silhavy, e lo stesso vale per la Scozia, che può contare su giocatori abituati ai ritmi di gioco del calcio inglese.

Croazia e Repubblica Ceca: uno sguardo agli schemi tattici

Passiamo agli aspetti tattici.

Partendo dalla Croazia, Dalic è solito schierare i suoi uomini con un solido 4-3-3, mostrato in tre delle ultime cinque uscite della Nazionale croata. La forza d’attacco è notevole: il CT può fare affidamento su giocatori come Perisic e Kramaric, Rebic e Petkovic, alternati nei diversi ruoli della fase offensiva.

Tuttavia, non mancano formazioni alternative come il 4-2-3-1 o il 4-3-1-2: la scelta del modulo ideale sembra essere improntata sull’analisi dello stato di forma dei suoi giocatori, con il solo Modric, nella linea mediana della squadra, ad essere sempre onnipresente nelle formazioni schierate di recente dal tecnico croato.

Passando alla Repubblica Ceca, nelle ultime sei uscite il CT Silhavy ha schierato i propri uomini con due soli moduli: il 4-2-3-1, osservato anche in occasione dell’amichevole con l’Italia di Roberto Mancini, e il 4-1-4-1, che ha fruttato ai cechi anche l’insperato pareggio (1-1) contro il Belgio di Martínez, sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali di Qatar del 2022.

Formazioni sostanzialmente solide, quelle schierate dal tecnico ceco, ma che non hanno impedito alla Nazionale di incassare 8 reti nelle ultime 6 gare disputate.

Croazia e Repubblica Ceca: i convocati di Dalic e Silhavy

Infine, uno sguardo ai convocati di Zlatko Dalic, selezionatore della Nazionale croata, e Jaroslav Silhavy, CT della Repubblica Ceca.

Croazia

Portieri: Kalinic (Aston Villa), Livakovic (D. Zagabria), Sluga (Luton Town).

Difensori: Lovren (Zenit), Vrsaljko (Atletico Madrid), Vida (Besiktas), Barišic (Glasgow Rangers), Juranovic (Legia), Caleta-Car (Olympique Marsiglia), Bradaric (Lille), Škoric (Osijek), Gvardiol (Dinamo).

Centrocampisti: Vlašic (CSKA Moskva), Kovacic (Chelsea), Brozovic (Inter), Modric (Real Madrid), Ivanušec (Dinamo), Badelj (Genoa), Pašalic (Atalanta).

Attaccanti: Petkovic (Dinamo), Kramaric (Hoffenheim), Rebic (Milan), Perišic (Inter), Brekalo (Wolfsburg), Oršic (Dinamo), Budimir (Osasuna).

Repubblica Ceca

Portieri: Vaclik (Siviglia), Pavlenka (Werder Brema), Mandous (Sigma Olomouc).

Difensori: Kaderabek (Hoffenheim), Kalas (Bristol City), Boril (Slavia Praga), Brabec (Viktoria Plzen), Coufal (West Ham), Celustka (Sparta Praga), Holes (Slavia Praga), Mateju (Brescia), Zima (Slavia Praga).

Centrocampisti: Jankto (Sampdoria), Pesek (Slovan Liberec), Soucek (West Ham), Barak (Verona), Kral (Spartak Mosca), Michal Sadílek (Slovan Liberec), Darida (Hertha Berlino), Masopust (Slavia Praga), Sevcik (Slavia Praga), Hlozek (Sparta Praga).

Attaccanti: Vydra (Burnley), Schick (Bayer Leverkusen), Krmencik (Paok Salonicco), Pekhart (Legia Varsavia).

Tentando di fare un pronostico in merito al superamento del turno tra le squadre appartenenti al Gruppo D, risulta difficile immaginare Inghilterra e Croazia fuori dalla competizione al termine dei gironi eliminatori. La Scozia, come detto, è certamente più attrezzata della Repubblica Ceca, ma inferiore a inglesi e croati: la conquista del primo posto nel girone (salvo sorprese) sarà un discorso a due. Buon Europeo a tutti.

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