Mourinho CT dell’Italia, era fatta: chi ha impedito l’operazione

Foto: profilo Twitter Roma

José Mourinho è stato a un passo dal diventare il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, grazie a un’operazione sostenuta direttamente da Adidas, sponsor sia del tecnico portoghese che della FIGC. L’azienda tedesca era disposta a coprire l’ingaggio dello Special One, che attualmente percepisce oltre 10 milioni netti all’anno al Fenerbahce, pur di vederlo sulla panchina azzurra.

L’idea era quella di unire due icone del brand sotto un’unica bandiera, sfruttando il contratto in essere tra Adidas e Mourinho (valido fino al 2027) e l’accordo quadriennale con la Nazionale italiana, stimato in circa 35 milioni di euro annui. Un’operazione di marketing e immagine senza precedenti, che avrebbe garantito visibilità globale e un ritorno economico importante.

Tuttavia, il progetto è stato bloccato da Gigi Buffon, figura sempre più centrale nella struttura federale. L’ex portiere, oggi con un ruolo simile a quello di direttore sportivo, ha spinto con forza per la nomina di Rino Gattuso, preferendolo a Mourinho per motivi di coerenza tecnica e identità.

Anche il contratto in essere tra Mourinho e il Fenerbahce rappresentava un ostacolo, con una penale prevista per la risoluzione anticipata. Ma secondo quanto riportato da Repubblica, la vera opposizione è arrivata da Buffon, che avrebbe detto no anche a un possibile ritorno di Roberto Mancini.

Gattuso scelto per guidare l’Italia: Buffon decisivo nella nomina del nuovo CT

Alla fine, la FIGC ha optato per Rino Gattuso, che ha accettato un contratto da 800mila euro per un anno, con bonus da un milione in caso di qualificazione ai Mondiali e possibilità di rinnovo biennale. Una scelta più economica ma anche più identitaria, fortemente voluta da Buffon, che ha dichiarato: “Rino è la migliore scelta possibile, basta figuracce”.

Gattuso eredita una Nazionale in difficoltà, reduce da una pesante sconfitta contro la Norvegia, che rende quasi certo il passaggio dai playoff per accedere alla fase finale del Mondiale. La pressione è altissima, ma Buffon ha voluto puntare su un uomo di carattere e spirito di sacrificio, capace di ricompattare lo spogliatoio e restituire credibilità al progetto azzurro.

Il ruolo di Buffon nella scelta del CT è stato determinante, a conferma della sua crescente influenza all’interno della Federazione. Durante la conferenza stampa di presentazione, l’ex portiere ha evitato di smentire le voci su un possibile addio in caso di nomina di Mancini, lasciando intendere che la sua permanenza fosse legata all’arrivo di Gattuso.

La mancata nomina di Mourinho rappresenta un’occasione sfumata anche per Adidas, che avrebbe potuto capitalizzare su una sinergia unica nel panorama calcistico internazionale. Tuttavia, la FIGC ha preferito una scelta più pragmatica e meno divisiva, affidandosi a un tecnico italiano con forte legame con la maglia azzurra.

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