Intorno al 50° minuto del secondo tempo, durante una situazione di gioco distante dalla palla, Jovic è stato coinvolto in un contatto con il difensore Izzo. Secondo quanto emerso, Jovic ha tentato di colpire al volto l’avversario, innescando una reazione immediata da parte dell’arbitro Colombo, che ha inizialmente estratto un cartellino giallo. Tuttavia, la situazione è stata rivalutata grazie alla revisione del Var, che ha evidenziato la gravità della condotta di Jovic.
Dopo una breve consultazione con il monitor Var, il direttore di gara ha ritenuto la condotta di Jovic come violenta e ha proceduto con l’espulsione dell’attaccante del Milan. Nonostante il giudizio iniziale fosse stato mitigato da un cartellino giallo, la revisione della situazione ha portato a una sanzione più severa.
Secondo l’articolo 38 del Codice di Giustizia Sportiva, i calciatori responsabili di condotte violente durante le partite rischiano squalifiche significative. Nel caso specifico, Jovic potrebbe affrontare una sospensione di almeno tre giornate di campionato, come indicato dalla normativa. Tuttavia, la presenza di circostanze attenuanti o aggravanti potrebbe influenzare la decisione del giudice sportivo.
L’episodio dell’espulsione di Luka Jovic contro il Monza solleva interrogativi sulla disciplina dei giocatori e sull’interpretazione delle regole del gioco. Mentre il Milan si prepara a fare i conti con la possibile assenza del suo attaccante per diverse partite, resta da vedere come il giudice sportivo valuterà l’incidente e se ci saranno eventuali conseguenze aggiuntive per Jovic. In ogni caso, questo episodio serve da monito per tutti i giocatori sull’importanza del rispetto delle regole e del fair play nel calcio professionistico.