L’arbitro Fabio Maresca ha pagato a caro prezzo la direzione di Roma-Milan, con una retrocessione in B
L’arbitro Fabio Maresca ha pagato a caro prezzo la direzione di Roma-Milan con una retrocessione in B. La sua direzione è stata giudicata deficitaria dai vertici arbitrali: la partita, giocatasi il 30 ottobre scorso, è terminata con la vittoria del Milan per 2-1 e con una frase riferita a Mourinho nel post partita da parte dell’arbitro 40enne: “Se parlo mi squalificano”, riferendosi ad alcuni episodi poi risolti con decisioni a favore dei milanesi.
Nel mirino dello Special One, ma anche del giocatore Gianluca Mancini, il rigore concesso per fallo di Ibanez su Ibra e il penalty non fischiato nel finale del match per il contatto nell’altra area tra Kjaer e Pellegrini.
Che l’arbitraggio non fosse piaciuto neanche ai vertici dell’AIA si era capito sin da subito e non soltanto per i singoli episodi, ma per la gestione complessiva della gara, come ad esempio gli innumerevoli cartellini, ben 11.
Dopo essere stato lasciato a casa per un turno, sembrava che la questione si fosse risolta, ma il periodo di punizione per Maresca continua e si palesa con le designazioni arbitrali per il prossimo weekend: il fischietto campano è stato scelto come VAR di SPAL-Alessandria, in programma sabato prossimo.
Il prossimo turno della Lega di Serie B e la conseguente retrocessione “punitiva” del fischietto campano erano già stati anticipati da Gianluca Rocchi un paio di giorni fa. “Maresca lo rivedrete presto, non può essere ucciso per una partita. Non mi è piaciuta la sua gestione della partita, l’errore ci può stare. La serata storta può capitare, le ho avute anche io, adesso magari farà un passaggio in Serie B per poi tornare subito in Serie A”.
Leggi anche: Mendy, nuovi guai in vista: il calciatore è accusato di altri due stupri