Siamo dinanzi all’ennesima pagliacciata del nostro povero campionato. Ogni anni dobbiamo assistere a dei teatrini fuori dal campo per capire come saranno formati i vari gironi, con patemi d’animo dei tifosi che non ne possono più di queste manfrine puerili. C’è bisogno di regole certe e di una pulizia in toto.
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Quest’oggi, a meno di clamorosi ribaltoni, è avvenuta l’ennesima morte di una società. Stiamo parlando della Reggina, che è stata esclusa dal Consiglio Federale dal prossimo campionato di Serie B. In questo caso l’unico club a far festa è il Brescia che, eliminato ai playout dal Cosenza, potrebbe essere ripescato clamorosamente in cadetteria (nonostante tutto ciò che accadde nel ritorno al Rigamonti, con scontri tra tifosi e forze dell’ordine durante il match).
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Ma entriamo nel merito della vicenda della Reggina. Già durante l’arco del campionato scorso, i calabresi sono stati penalizzati in classifica per dei problemi con dei pagamenti. Si sapeva che la società aveva circa 700 mila euro di debiti, i quali con un piano di rientro potevano essere spalmati e pagati. In questo caso la Reggina sarebbe stata salva e avrebbe potuto far parte dell’organico del prossimo campionato di Serie B. Ma perché l’organo Federale della FIGC non ha accolto il ricorso dei granata? Evidentemente anche in questi palazzi ci potrebbero essere figli e figliastri, altrimenti non si spiega che un club come la Reggina con 700 mila euro di debiti debba essere escluso ed un altro come l’Inter con quasi 20 volte in più di debiti dei calabresi continui non solo ad operare sul mercato ma anche a partecipare ai vari campionati di Serie A.
CASO REGGINA, L’INTER MERITEREBBE L’ESCLUSIONE DALLA SERIE A: BASTA SERVILISMI IPOCRITI!
Non c’è se e ma che tenga. Se la Reggina è stata esclusa per 700 mila euro di debiti dal campionato di Serie B, anche l’Inter deve fare la stessa fine in Serie A. Ma perché i nerazzurri sono così intoccabili? Evidentemente il bacino d’utenza che l’Inter ricopre è molto differente da quello della Reggina e, per salvaguardare il circuito calcio, i palazzi decidono di far continuare l’Inter a partecipare al campionato piuttosto che escluderla.
Pensate se una società come quella nerazzurra venisse esclusa dalla Serie A. Ci sarebbero meno introiti televisivi, meno biglietti venduti, meno persone che seguirebbero il campionato. E qui si parla di decine di milioni di persone in meno: il movimento calcistico non può permettersi una mancanza del genere. Sono questi gli unici motivi per i quali l’Inter rimane in piedi, mentre tutti i “pesci piccoli” fanno la fine del gatto con il topo. Chi se ne frega se la Reggina non parteciperà al prossimo campionato di Serie B, tanto ci sarà sempre un’altra squadra (anche con un bacino più ampio di spettatori) che prenderà il suo posto.

L’Inter non si merita assolutamente, dati alla mano, di rimanere ancora in Serie A. Dovrebbe fare la stessa fine della Reggina e ripartire dal basso. In questo modo si ripulirebbero tutti i debiti e la giostra potrà continuare a girare. Ed invece non sarà così, il dio denaro continuerà a primeggiare anche nel calcio fino alla fine dei nostri giorni.
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