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L'ex difensore dell'Arsenal Bacary Sagna ritiene che Ruben Amorim sarebbe disposto a riportare Paul Pogba nel club.
Dopo 233 presenze in due periodi, Pogba ha finalmente lasciato lo United a parametro zero nel 2022.
Da allora il francese ha vissuto un periodo torrido con infortuni, problemi fuori dal campo e infine una squalifica originaria di quattro anni per uso di una sostanza illegale.
Fortunatamente per il 31enne, il suo divieto era sostanzialmente ridotto e potrà allenarsi da gennaio e giocare a calcio agonistico a marzo.
Si vociferava che potesse tornare in Premier League Newcastle United o addirittura ricongiungersi all'ex compagno di squadra Cristiano Ronaldo Al Nassr in Arabia Saudita.
Anche se l'ex Arsenal e nazionale francese Sagna ha clamorosamente collegato Pogba al ritorno all'Old Trafford, secondo i commenti raccolti dalla dirigenza Stella quotidiana.
Commentando il potenziale di un terzo periodo di Pogba allo United, ha affermato: “Oggi al Manchester United la situazione è diversa rispetto a quando Paul era lì in precedenza. Lo United ha un allenatore giovane, un allenatore che è stato un giocatore, un allenatore che capisce la situazione”.
Sagna ha poi dichiarato che Amorim apprezzerebbe avere in squadra il vincitore della Coppa del Mondo 2018 affermando: “probabilmente sarà disposto ad avere un giocatore come Paul nei suoi allenamenti. Amorim era un giocatore anche lui, quindi sono sicuro che l'allenatore sarà disposto a vederlo tornare a casa perché ama lo United”.
L'ex difensore ha poi affermato che Pogba nutre ancora un vero affetto per il club dove ha trascorso nove stagioni.
“Ho parlato molte volte con Paolo. Adora lo United. L’unico problema era la situazione al suo ritorno”.
“È stato un periodo in cui le cose non sono andate come avrebbero dovuto, ma Paul non è stato l'unico giocatore che ha faticato allo United durante il periodo in cui era lì.”
Si può dire con certezza che un terzo ritorno a casa per il controverso francese è molto probabilmente fuori programma. Amorim ha parlato della necessità di aumentare l'intensità della squadra. Inoltre, secondo quanto riferito, Ineos ha abbandonato la politica di ingaggiare giocatori ad alto guadagno intorno ai 30 anni, quindi su due fronti un potenziale ritorno sembra sconcertante.
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