Si prospetta ancora polemica sugli arbitri dopo che Eugenio Abbattista si è fatto denunciatore delle 'cose disgustose' viste all'AIA (Associazione Italiana Arbitri).
Era già andata in onda la trasmissione televisiva italiana Le Iene interviste con un ex funzionario la cui identità rimane sconosciuta, poiché il suo volto e la sua voce erano mascherati.
Ora andranno in onda un altro segmento giovedìma questa volta l'arbitro è aperto riguardo alla sua carriera e al suo status.
Abbattista sostiene di aver rassegnato le dimissioni dall'AIA diverse settimane fa proprio per poter essere “libero di denunciare le cose disgustose che mi circondavano”.
Agli arbitri non è consentito parlare ai media senza autorizzazione e Abbattista ha affermato che, dopo avergli ripetutamente negato il permesso, ha preso la decisione drastica di dimettersi dopo 24 anni di arbitraggio.
Ha inviato un messaggio alla chat di gruppo con diversi colleghi in cui lasciava intendere che ciò che avrà da dire sarà esplosivo.
“Scendere da un treno in corsa è rischioso. Ma scendere da un treno bloccato nel fetore del pregiudizio, della vittimizzazione e dell’ingrata mancanza di memoria è la cosa più intelligente che potrei fare a questo punto.
“Me ne vado così come ho fatto con il campo, ringraziandoli per il dono e l’opportunità. Ora la mia priorità è difendere la mia immagine professionale e manageriale, la mia famiglia e dare una lezione ai miei figli, che se hai la coscienza pulita, sei sempre libero nelle tue azioni e decisioni.
“Questa non è una protesta, tutt’altro. È esclusivamente un bisogno personale di prendermi cura di me stesso. Con le dimissioni all'AIA, che purtroppo in questo momento viene violentata da chi si aggrappa al potere a tutti i costi, sono finalmente libero di essere me stesso ed esprimere il mio pensiero.
“Non avrò bisogno di travestirmi o di sedermi nell'ombra per parlare, come hanno fatto altri.”
Il 41enne barese ha diretto 34 partite di Serie A in carriera.