La partita tra Lazio e Udinese ha lasciato non solo emozioni sul campo, ma anche un episodio singolare che ha fatto discutere tifosi e appassionati: i 33 secondi mancanti rilevati sul cronometro ufficiale. Questo evento ha sollevato domande sulla gestione del tempo in campo e sulla tecnologia utilizzata durante il match.
Cosa È Accaduto Durante il Recupero?
Il mistero è nato quando, sullo scoccare del 90° minuto, il cronometro in sovrimpressione ha iniziato a comportarsi in modo anomalo. Dopo aver segnato il tempo corretto fino a 90 minuti e 2 secondi, il cronometro è “tornato indietro” a 45 minuti, continuando a segnare un tempo non corretto fino a 91 minuti e 30 secondi. Solo successivamente si è riallineato, creando una discrepanza di 33 secondi.
Questa situazione, però, non ha avuto alcun impatto sul tempo effettivo giocato, poiché l’arbitro Piccinini ha regolarmente rispettato i 5 minuti di recupero assegnati, più i 2 secondi aggiuntivi.
Le Spiegazioni Ufficiali
Secondo quanto spiegato, il problema è stato causato da un malfunzionamento del cronometro in sovrimpressione, non legato agli strumenti ufficiali utilizzati dall’arbitro. Come di consueto, è il cronometro dell’arbitro a fare fede durante il match, assicurando che il tempo regolamentare venga rispettato indipendentemente da eventuali anomalie tecniche.
Questa discrepanza, sebbene curiosa, non ha quindi influito sul corretto svolgimento della partita o sul risultato finale, placando le preoccupazioni dei tifosi che temevano un errore arbitrale.