Nel corso della partita tra Lazio e Inter, l’arbitro Maresca e il VAR non hanno concesso un calcio di rigore per un presunto tocco di mano del difensore della Lazio, Gila. La situazione, simile a un episodio controverso avvenuto in Genoa-Juventus con Bani, ha sollevato polemiche e dibattiti sull’interpretazione delle regole da parte degli arbitri.
Gila ha controllato la palla con il petto e successivamente la stessa è sbattuta sul suo braccio largo. La sequenza ricorda quanto accaduto in Genoa-Juventus, ma anche in questo caso, l’arbitro ha deciso di non assegnare il calcio di rigore. La posizione del braccio di Gila è stata oggetto di discussione, poiché pur toccando il braccio, il pallone sembra aver prima colpito un’altra parte del corpo.
Il difensore spagnolo ha eseguito un movimento goffo, deviando la palla sul braccio mentre cercava di controllarla. Nonostante la posizione del braccio non fosse completamente in continuità con il resto del corpo, l’arbitro ha valutato che non fosse necessario concedere un calcio di rigore, considerando anche il fatto che non c’era un avversario nelle vicinanze durante il controllo del pallone.
L’ex arbitro Luca Marelli, commentatore di DAZN, ha sottolineato la scelta di Maresca, noto per la sua tendenza a effettuare pochi interventi durante le partite. Marelli ha dichiarato che restano alcuni dubbi sull’episodio e che, nonostante il controllo fosse senza la pressione diretta di un avversario, le braccia larghissime di Gila e il tocco con il braccio sinistro rendono la situazione controversa e richiedono ulteriori approfondimenti.
Gila è stato coinvolto in modo negativo durante il primo tempo, contribuendo involontariamente al gol del vantaggio dell’Inter. Il difensore ha effettuato un retropassaggio a Marusic, che non si è accorto della presenza di Lautaro Martinez, consegnando al calciatore argentino un’opportunità facile per portare in vantaggio la squadra nerazzurra allo stadio Olimpico.