L’avvento dell’Arabia Saudita nel calcio che conta: il pensiero di D’Amico

Il mercato arabo ha letteralmente sconquassato il calcio internazionale. Se il calciomercato estivo negli ultimi anni è stato fortemente ad appannaggio delle società inglesi, che hanno una disponibilità importante da investire sul mercato, quest’anno le cose sono cambiate radicalmente.

Il centro di gravità di questa estate di calciomercato, infatti, è diventato improvvisamente il mercato arabo, come è stato ben messo in evidenza dal noto procuratore sportivo Andrea D’Amico in un’intervista pubblicata sul blog spesso dedicato alle analisi sulle scommesse calcio di Betway.

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Foto: profilo Instagram Inter

La candidatura verso i Mondiali del 2030

È chiaro che a spingere investimenti del genere c’è anche una motivazione ben precisa di carattere politico. Il riferimento è inevitabilmente ai Mondiali 2030, con l’Arabia Saudita che sta spingendo sempre di più per far emergere la sua candidatura in vista di una kermesse su cui ha messo gli occhi ormai da tanto tempo.

E, in tal senso, quest’estate all’insegna delle spese folli rappresenta probabilmente la miglior testimonianza di come gli arabi stiano facendo sul serio. Questo vortice di acquisti in direzione delle squadre che fanno parte del campionato arabo ha l’intento di dare ancora più impulso verso una partita, quella relativa all’organizzazione dei Mondiali 2030, è ancora completamente aperta.

D’altro canto, però, come messo in evidenza nell’intervista a D’Amico con Collovati, questo vento arabo sta portando in dote un vero e proprio stravolgimento delle usuali dinamiche di calciomercato. A livello internazionale, in effetti, sembra proprio che la Premier League non sia più al centro “del villaggio”, ma che al momento tutto ruoti intorno ai denari che arrivano dall’Arabia Saudita.

Foto: profilo Twitter FIFA

Il calcio italiano si deve preoccupare?

Le notizie si rincorrono e chiaramente fanno preoccupare i tifosi, con l’ansia che i propri campioni possa virare verso più altri danarosi lidi. Si deve davvero temere per il futuro del nostro calcio? Secondo il noto procuratore D’Amico, l’estate che stiamo vivendo è solo l’inizio, visto che tanti calciatori potrebbero accettare il trasferimento in Arabia, chiaramente attirati da stipendi faraonici.

Andrea D’Amico è fermamente convinto che il calcio italiano ormai si trovi in una situazione decisamente complicata. Il livello è calato notevolmente: se la fase di declino prima sembrava solo essere di passaggio, ora pare che si sia invece consolidata. Il mercato italiano, e lo si può notare ormai da diversi anni, è passato sullo sfondo del calciomercato estivo. Le compagini italiane tendono a comprare dei giovani che possano poi crescere ed essere valorizzati, per poi chinare il capo di fronte alle colossali offerte che arrivano dall’estero, Premier League in modo particolare.

Sono sempre di meno i top player che arrivano in Italia e, nella maggior parte dei casi, tali trasferimenti avvengono solamente nella fase calante della carriera di questi calciatori. E la decisione con cui le squadre arabe si sono fiondate sui big del calcio italiano lasciano poche speranze nel trattenere alcuni campioni nella nostra Serie A. Ed è un trend che corre il rischio di diffondersi sempre di più anche su altri mercati europei. insomma, tutto l’ambiente calcistico internazionale potrebbe essere “in pericolo”?

In realtà, secondo il noto procuratore Andrea D’Amico la situazione non deve preoccupare più del dovuto. Si può paragonare molto facilmente a tutti i cambiamenti che succedono nella vita di tutti i giorni. In realtà, è molto più importante saper gestire il cambiamento che è in atto, anche e soprattutto per via del fatto che non si può pensare di mettersi a sfidare uno strapotere economico come quello messo in campo da parte dell’Arabia Saudita. In sostanza, si sta verificando la medesima situazione che è già successa prima in Russia e poi, invece, in Cina.

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