Il mondo arbitrale italiano apre uno spiraglio all’introduzione del VAR a chiamata, un sistema innovativo che consentirebbe a capitani e allenatori di richiedere la revisione di episodi controversi durante le partite. Antonio Zappi, presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), ha confermato la disponibilità del corpo arbitrale, pur sottolineando i passaggi necessari per rendere operativa questa proposta rivoluzionaria.
La Posizione dell’AIA e il Ruolo delle Organizzazioni Internazionali
In un’intervista rilasciata a Kiss Kiss Napoli, Zappi ha chiarito che l’implementazione del VAR a chiamata richiede l’approvazione di diverse istituzioni internazionali, tra cui IFAB, UEFA e FIFA. La FIGC ha già avanzato richieste ufficiali per testare il sistema nella Serie C, nella Serie A femminile e, eventualmente, anche nella Serie D. Questo iter burocratico è indispensabile per garantire l’adozione di una nuova procedura che possa limitare errori arbitrali in maniera significativa.
“Le squadre e soprattutto l’AIA hanno voglia di affidarsi alla tecnologia per ridurre al minimo gli errori,” ha dichiarato Zappi, indicando un chiaro allineamento tra arbitri e club sulla necessità di migliorare le decisioni in campo.
Come Funzionerà il VAR a Chiamata?
Il sistema proposto prevede un utilizzo limitato ma strategico del VAR. Allenatori e capitani avranno a disposizione due gettoni per ogni partita, utilizzabili per richiedere la revisione di episodi riguardanti rigori, fuorigioco o casi di scambio di persona. La decisione verrà poi presa dall’arbitro, supportato da un operatore video, dopo aver esaminato le immagini al monitor a bordo campo.
Attualmente, le revisioni vengono eseguite nella sala VAR di Lissone, dove una squadra dedicata analizza le azioni sospette. Con il VAR a chiamata, invece, l’intervento sarà più diretto e immediato, garantendo una maggiore trasparenza nelle decisioni arbitrali.
I Vantaggi e Le Sfide da Superare
L’introduzione del VAR a chiamata rappresenta un passo avanti verso un calcio più equo e giusto, ma non è priva di sfide. Una delle principali difficoltà sarà quella di costruire un protocollo chiaro ed efficiente che possa essere adottato senza compromettere la fluidità del gioco.
Inoltre, Zappi ha sottolineato che l’implementazione richiederà un approccio graduale, partendo dai campionati minori per raccogliere feedback utili a migliorare il sistema prima di estenderlo alle competizioni maggiori.