La Juventus con la Fiorentina non perde soltanto tre punti fondamentali nella rincorsa alle milanesi, ma anche le poche certezze accumulate nelle partite contro Barcellona, Atalanta e Parma. Adesso, se vuole sperare di rientrare in corsa per la vittoria del campionato, la squadra allenata da Andrea Pirlo deve per forza di cose cambiare marcia.
Una sconfitta pesante: per i punti persi, che si accumulano a quelli sottratti dalla sentenza del CONI per la partita contro il Napoli, ma anche e soprattutto per i segnali – non più riconducibili al caso – di instabilità. La Juventus che non ti aspetti, insomma. Fin troppo “pazza”, immersa in enigmi tecnico-tattici che al momento sembrano privi di soluzione. E questo inizia ad essere un problema, se si pensa che le partite giocate in stagione sono già 19 ed i punti di distacco da Milan e Inter alla fine di questa giornata potrebbero essere rispettivamente dieci e nove. C’è bisogno assoluto di una svolta, insomma, ma questa può arrivare?
Perché sì La Juventus 20-21 divide, non convince, ha un animo bipolare, una personalità che tutti – probabilmente calciatori e allenatore compresi – fanno fatica a definire. È innegabile però l’alto tasso tecnico della rosa a disposizione di Pirlo, ed è innegabile che la Juve abbia, nei suoi calciatori più importanti, quelle risorse caratteriali indispensabili per uscire da un momento simile. È una società che può vantare 9 scudetti vinti consecutivamente, che può contare sull’intramontabile Cristiano Ronaldo e che si nutre di un ambiente abituato a vincere, a scrollarsi di dosso le critiche a suon di risultati. In ultimo, ma non per importanza, sono da sottolineare alcune prestazioni della Juve targata Andrea Pirlo. I bianconeri contro Lazio e Atalanta sono stati, per almeno 60 minuti, padroni del campo, ed in Champions nel match decisivo hanno tramortito il Barcellona assicurandosi il primo posto nel girone. Un risultato abbordabile, viste le concorrenti, ma che non può mai essere considerato scontato. Insomma, gli ottimisti sembrano avere ancora oggi le loro buone ragioni per crederci: la Juventus sembra, per attitudine e qualità, ancora la squadra più forte in Italia. Almeno sulla carta.