Le ricerche sulla morte della giovane giocatrice Katie Meyer continuano e i funzionari della contea confermano il suicidio, eliminando qualsiasi altra pista.
I motivi di tale gesto non sono ancora chiari, ma i genitori della vittima, hanno dichiarato la presunta motivazione dell’atto commesso.
Ha deciso di togliersi la vita, per paura di subire pesanti sanzioni dalla direzione del college, dopo aver difeso una compagna di squadra.
Sicuramente la morte di Katie non è un caso isolato nel mondo del calcio, sono molteplici i nomi di giocatori che si sono tolti la vita.
Uno dei suicidi più sconvolgenti è stato quelli dell’allenatore gallese Gary Speed nel 2011, in quel momento occupava il posto da CT della sua nazione.
Per un breve periodo tutte le persone vicine al coach si sono rifiutate di credere che soffrisse di depressione a tal punto di togliersi la vita, ma alla fine è risultato tutto vero.
Prima di quel tragico episodio la depressione era, ed è tutt’ora, uno dei grandi tabù presenti nel mondo del calcio.
Ci sono tantissimi giocatori o ex, molti di questi di fama internazionale, quali Bobo Vieri, Gigi Buffon, Alvaro Morato, oppure l’attuale situazione di Josep Ilicic, vicino più volte al suicidio.
Depressione nel calcio femminile statunitense
Quello che, magari, pochi sanno sono le storie di calciatrici affette da depressione costrette a prendersi un periodo di pausa o addirittura smettere di giocare.
Una delle più famosi giocatrici statunitensi, Christen Press ha deciso di rimanere lontana dal campo per un anno a causa di una forte depressione.
L’attaccante dell’Angel City, tramite un post su Instagram annuncia la sua scelta: ” Sono una giocatrice professionista da 10 anni e ho messo il calcio al primo posto lasciando poco spazio ad altre cose. Purtroppo non riesco più a seguire questo ritmo, perciò con molta difficoltà ho deciso di prendermi qualche mese per occuparmi della mia salute mentale. “
Press è sempre stata una delle principali esponenti della lotta delle malattie mentali, la prima a partecipare a eventi e parlare pubblicamente dei suoi problemi personali.
Per fortuna la sua pausa è finita e attualmente si sta allenando per la nuova stagione con l’Angel City, che partirà il 20 marzo con la Challenge Cup.
Depressione nel calcio femminile europeo
Madelen Janogy calciatrice svedese e attaccante dell’Hammarby, nel 2020 si è allontana dal mondo le calcio per una forte depressione e gravi problemi di sonno.
Nel 2019 si è fatta notare al Mondiale con uno spettacolare gol contro il Cile e al termine della competizione il Wolfsburg ha deciso di puntare su di lei, ma dopo poco tempo Janogy ha rescisso il contratto con il club tedesco per tornare in patria.
Il viaggio è stato duro, ma lei è tornata più forte di prima, riuscendo a partecipare alle olimpiadi di Tokyo e segnare persino un gol contro la Nuova Zelanda.
Nahikari Garcia, attaccante del Real Madrid ha dichiarato pubblicamente di aver contattato una psicologo sportivo, dopo aver sbagliato il rigore decisivo nella finale dell’Europeo under 19 nel 2016.
Il grande motivo per cui è iniziato il calvario era la paura di essere ricordata come una perdente per l’errore commesso. Passato quel brutto periodo Nahikari si è conquistata prima la Real Sociedad, successivamente la nazionale e infine il Real Madrid.
L’ultimo caso è quello di Irene Lopez, giocatrice spagnola di soli 20 anni, che lo scorso febbraio ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, poiché non riusciva più a sopportare la pressione.
Tutte queste storie sono la dimostrazione vivente che non c’è bisogno di nascondere nulla, non serve aniente ricorrere a gesti estremi, ci vuole tanta pazienza, forza di volontà e persone pronte a starci vicino sempre.