Il centrocampista dell’Inter, Hakan Calhanoglu, ha parlato nel podcast di 433 della scelta fatta in estate di passare all’altra sponda di Milano, lanciando qualche frecciatina al Milan:
Punizioni?
“Talento o allenamento? Dico sempre 50-50. A Manheim avevo un allenatore che ogni volta mi faceva provare per molto tempo, e mi diceva sempre che sarei potuto diventare il miglior calciatore di punizioni se avessi lavorato duro. Mi sono allenato tantissimo per arrivare a questo punto. Credo nelle mie capacità in questo fondamentale”.
“Il mio contratto era in scadenza. Al Milan ho trascorso quattro anni e rispetto tutti, sono rimasto in contatto con tutti e ho un gran rapporto con le persone che sono ancora lì. Non ho problemi. Ma volevo una nuova sfida per la mia carriera e ho deciso di andare via insieme alla mia famiglia. Sono contento di essere all’Inter, un grande club che ha vinto lo scudetto l’anno scorso e che gioca in Champions League. Ovviamente c’è tanta concorrenza, dato che ci sono giocatori di grande qualità. Avevo bisogno di questa nuova sfida. Bisogna guardare avanti, non indietro. Sono grato al Milan, sono stato bene lì e non ho problemi con nessuno”.
I primi giorni?
“Tutti all’Inter sono molto gentili. Ricordo quando l’allenatore (Inzaghi, ndr) durante l’Europeo mi ha chiamato 3-4 volte. Ha voluto fortemente che arrivassi all’Inter, così come i dirigenti, che mi hanno chiamato e mi hanno parlato del mio futuro in nerazzurro. Sapevo già da prima che l’Inter era una squadra forte, anche perché hanno vinto molti derby contro il Milan, vinceva molto di più dei rossoneri. Mi sono detto: ‘Dai, l’Inter è un’ottima scelta’. Ricordo che sono arrivato ad Appiano il primo giorno e non c’era nessuno (ride, ndr), perché erano tutti a giocare l’Europeo. Ero da solo. Poi, pian piano, sono tornati tutti ed è stato bello perché mi hanno riservato una grande accoglienza. Mi sono sentito a mio agio. Tutte le persone che lavorano ad Appiano sono molto gentili e ti fanno sentire parte della squadra”.
I compagni?
“Sono in ottimi rapporti con tutti, specialmente con Dumfries e de Vrij, dato che loro parlano olandese, che è simile al tedesco. Sono molto vicino a loro”.
Inzaghi?
“Conoscevo Inzaghi da quando allenava la Lazio, con il suo 3-5-2. Un gioco d’attacco, ho un grande rapporto con lui fin dal primo giorno. Ho lavorato duro e il mio debutto contro il Genoa è stato ottimo, anche per il gol. Sapevo che i tifosi dell’Inter si aspettavano qualcosa da me, dato che arrivavo dal Milan. Se arrivi qui devi dimostrare qualcosa e ci sono riuscito”.
Obiettivi?
“Non voglio parlare troppo. Ma di certo vogliamo vincere lo scudetto e fare bene in Champions League, dove vogliamo vincere ancora contro lo Shakhtar. C’è anche la Coppa Italia, che vogliamo vincere. Vogliamo vincere tutto, questo è anche il mio sogno. Voglio sollevare tanti trofei e mostrarli ai miei figli dicendo: ‘Ho vinto questo e quest’altro mentre giocavo all’Inter'”.
Leggi anche: Inter, De Vrij salterà il Napoli