La partita di Champions League tra Real Madrid ed Atletico Madrid ha acceso non solo le emozioni in campo ma anche una disputa fuori dal terreno di gioco. Il caso del rigore annullato a Julian Alvarez ha scatenato polemiche in Spagna, dove il video proposto dalla UEFA è stato messo sotto accusa. Secondo alcune fonti, il filmato mostrerebbe incongruenze tali da far sospettare una manipolazione.
L’Episodio Contestato: Il Rigore e il Doppio Tocco
Il rigore calciato da Julian Alvarez contro il Real Madrid è stato invalidato a seguito dell’intervento del VAR, che ha rilevato un doppio tocco al momento dell’esecuzione. La decisione ha alimentato la rabbia dell’Atletico Madrid, che ritiene insufficienti le prove fornite dal video per giustificare l’annullamento del gol. L’incongruenza nel video, che presenta difetti evidenti secondo i critici, ha portato a una ridda di speculazioni sull’autenticità delle immagini.
La Rabbia dell’Atletico Madrid
Il dibattito si è esteso anche ai tifosi e alla dirigenza dell’Atletico Madrid, che ritengono che il proprio attaccante sia stato penalizzato ingiustamente. Secondo l’Atletico, le immagini utilizzate per supportare la decisione arbitrale non sono chiare né definitive, tanto da spingere il club a valutare, e poi scartare, l’opzione di un ricorso formale. Questa situazione ha riaperto il dibattito sull’efficacia del VAR e sulla necessità di una maggiore trasparenza nel suo utilizzo.
Manipolazione o Difetti Tecnici?
Tra le accuse mosse, vi è il sospetto che il video possa essere stato alterato, un’ipotesi che aggiunge ulteriore benzina sul fuoco. Le incongruenze visibili nelle riprese, come alcuni movimenti innaturali o pause sospette, hanno portato alcuni analisti a chiedere chiarezza da parte della UEFA. Tuttavia, le autorità arbitrali non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali che chiariscano i dubbi emersi.
Il Contesto e le Implicazioni
L’annullamento del rigore di Alvarez si inserisce in un contesto di crescente sfiducia verso il VAR in alcune competizioni, soprattutto in partite di alto livello. Questi episodi sollevano interrogativi non solo sulla tecnologia, ma anche sulla professionalità e sull’equità nel calcio moderno.