Il Monza ha ufficialmente cambiato proprietà con la firma dell’accordo di cessione da Fininvest al fondo statunitense Beckett Layne Ventures, segnando la fine definitiva dell’era calcistica della famiglia Berlusconi. La transazione prevede il trasferimento immediato dell’80% delle quote, con il restante 20% destinato ad essere ceduto entro un anno. Il valore complessivo dell’operazione si aggira attorno ai 45 milioni di euro, cifra che riflette l’ambizione del nuovo corso brianzolo.
L’uscita di Fininvest rappresenta la conclusione simbolica di un’epopea sportiva iniziata nel 2018, quando Silvio Berlusconi, dopo l’addio al Milan, decise di ripartire dal Monza in Serie C. Sotto la sua guida e quella di Adriano Galliani, il club è risalito fino alla Serie A, scrivendo una pagina storica. Ora inizia un nuovo ciclo con il fondo americano con sede a Larchmont, New York, che promette sviluppo commerciale e rilancio tecnico.
Al centro dell’operazione c’è Brandon Berger, ex responsabile marketing del Chelsea e dirigente globale di Ogilvy & Mather, che guiderà la nuova era societaria puntando su sport, media e intrattenimento. Secondo Il Sole 24 Ore, è una realtà finanziaria specializzata in investimenti a lungo termine con impatto strategico.
Galliani resta, Baldissoni nel progetto: il Monza riparte dalla Serie B
Il fondo Beckett Layne Ventures intende impostare una transizione graduale, mantenendo alcuni riferimenti storici del club. Adriano Galliani resterà all’interno del consiglio d’amministrazione, con un ruolo istituzionale vicino alla squadra. In parallelo, l’ex dirigente della Roma, Mauro Baldissoni, potrebbe assumere un ruolo dirigenziale chiave, contribuendo alla pianificazione strategica e alla riorganizzazione gestionale.
Dopo la retrocessione in Serie B, la nuova proprietà punta a un ritorno immediato in massima serie, partendo da basi solide a livello infrastrutturale e da una rosa che potrebbe trattenere elementi chiave. L’arrivo del tecnico Paolo Bianco al posto di Alessandro Nesta segna il primo passo sportivo della rifondazione.
Fininvest, seppur in uscita, manterrà una presenza residuale nel consiglio, coerentemente con la quota del 20% detenuta fino al 2026. L’obiettivo dichiarato è costruire un Monza competitivo, sostenibile e protagonista anche fuori dal campo grazie a una strategia orientata alla visibilità globale. L’ambizione americana si intreccia con la tradizione italiana: ora tocca al campo tradurre il cambiamento in risultati.