Gravina si difende dalle critiche: “Non capisco perché dovrei dimettermi, il 99% è dalla mia parte”

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha ribadito la sua volontà di non lasciare il proprio incarico, nonostante le pressioni e le polemiche che hanno accompagnato la sua gestione. Durante il festival della Serie A a Parma, Gravina ha dichiarato di avere il sostegno del 99% degli addetti ai lavori, sottolineando la fiducia ricevuta dai delegati che lo hanno rieletto solo pochi mesi fa.

Gravina e la Difesa del Suo Operato

Nel corso del suo intervento, Gravina ha affrontato le critiche ricevute, definendole strumentali e inutili. Secondo il presidente FIGC, gli attacchi contro di lui rappresentano l’emblema di un immobilismo, mirato a ostacolare il suo operato senza proporre soluzioni concrete.

Gravina ha sottolineato che la sua decisione di non dimettersi è basata sulla fiducia ricevuta dai delegati. “Sono convinto e lo sono quasi il 99% degli addetti ai lavori, dei delegati che mi ha dato fiducia solo qualche mese fa”, ha dichiarato. Questa fiducia è il pilastro su cui Gravina basa la sua scelta di restare alla guida della FIGC, nonostante le difficoltà e le pressioni esterne.

Le Prospettive per il Futuro della FIGC

Oltre a difendere il proprio operato, Gravina ha ribadito il no alla Serie B a 22 squadre, annunciando invece una Serie A a 18. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sulla struttura del calcio italiano, con possibili ripercussioni sulle squadre coinvolte nella lotta per la promozione e la retrocessione.

La sua determinazione a non mollare in questo momento delicato appare chiara e decisa. Il futuro della FIGC dipenderà dalle prossime mosse di Gravina, che dovrà gestire le tensioni interne e le richieste di cambiamento provenienti da diversi settori del calcio italiano.

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