L'accordo tra Apple e Big G, molto redditizio per l'azienda di Cupertino, e che le consente di proporre Google come motore di ricerca predefinito in Safari, potrebbe essere ampiamente rivisto, sia a causa della causa legale che vede Big G accusata di monopolio, sia perché Google intende spingere gli utenti Apple verso i suoi prodotti (evitando così di pagare Cupertino per ogni ricerca che parte dal suo browser).
Il sito di informazione riporta che sviluppi specifici potrebbero verificarsi al termine del processo negli USA che vede Big G accusata di abuso di posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca, un processo che potrebbe cambiare molte dinamiche e paradigmi del mercato digitale.
Se venisse accertato che Google ha abusato della sua posizione dominante nell'ecosistema dei motori di ricerca, tra gli obblighi a cui Big G potrebbe essere costretta a ottemperare c'è anche quello di rivedere i suoi accordi con Apple.
Documenti legali resi pubblici nell'ambito dell'indagine antitrust statunitense sul gigante di Mountain View hanno rivelato a maggio di quest'anno che solo nel 2022 Google ha pagato ad Apple 20 miliardi di dollari per ricerche provenienti da Safari, il browser che di default offre il motore di ricerca Big G.
Google ha cercato a lungo di ridurre la sua dipendenza da questo accordo, incoraggiando gli utenti iPhone ad abbandonare Safari e passare alle sue app come Google e Chrome, e a questo scopo ha assunto Robby Stein, un ex dirigente di Instagram e Yahoo, all'inizio di quest'anno per studiare iniziative che avrebbero portato gli utenti iPhone a usare di più le app Google. Tra le strategie studiate da Stein, la possibile integrazione dell'intelligenza artificiale generativa nelle app mobili di Big G, per attrarre utenti con funzionalità esclusive.
Non è chiaro se le strategie messe in atto da Stein stiano funzionando; convincere gli utenti iOS/iPadOS ad abbandonare Safari non è facile ma la spinta al cambiamento dovrebbe servire anche per cercare di attenuare l'impatto della sentenza definitiva di quello che è considerato il processo del secolo contro Google, accusata di aver fagocitato il mercato dei motori di ricerca e di aver soffocato la concorrenza a causa delle dinamiche messe in atto in questo ambito (tra cui gli accordi con Apple).
Nel caso antitrust contro Google, Satya Nadella, Il CEO di Microsoft aveva dichiarato che l'accordo tra Apple e Google rendeva impossibile competere nel settore della ricerca con motori alternativi come Bing e per questo motivo le trattative in questa direzione erano arrivate a un punto morto.
A partire da iOS 17.4, Apple – costretta dalle normative europee del Digital Markets Act – mostra al primo avvio di Safari una schermata che consente agli utenti residenti nell’UE di selezionare il browser da utilizzare di default, un meccanismo che a quanto pare ha già portato a un aumento significativo dei download dei browser concorrenti.