Dal 1 Luglio Lorenzo Insigne sarà un nuovo giocatore del Toronto, lasciando cosi sia la città che il Napoli, i quali lo hanno visto crescere e diventare perno dello spogliatoio azzurro. La decisione del capitano partenopeo ha creato molto scalpore non solo tra i tifosi del Napoli, ma anche tra gli appassionati di calcio. Ad esprimere il suo parere su questo spinoso argomento (e non solo) ai microfoni di Mondocalcionews è intervenuta Giulia Molino.
Tu che non hai mai nascosto il tuo legame con la tua terra d’origine, come commenti la scelta di Insigne, anche lui un ragazzo di Napoli come te, di lasciare quest’estate il club azzurro?
“Beh in ognuno di noi arriva il momento di volere nella propria vita un cambiamento, nonostante non sia facile lasciare una città che ti ha visto crescere. Io credo anzi sono sicura che il legame di Insigne con Napoli e con il Napoli rimarrà forte, anche se ha preso questa decisione cosi importante per la sua carriera e per le sue esigenze”.
Com’è iniziato per te questo 2022 sia dal punto di vista personale che professionale?
“Molto bene perché già dallo scorso anno sto lavorando a dei progetti importanti, come le Rock star e anche altri tipi di progetti molto carini che non vedo l’ora di renderli noti”.
Per quanto riguarda Come le Rock Star, ti chiedo se possibile di raccontare qualche aneddoto o retroscena dietro la nascita di questo brano. Poi ti chiedo: tu hai parlato in questo brano di un amore per te che ti ha tolto molte energie, da quest’esperienza può nascere una Giulia ancora più forte?
“Il brano è stato ideato un pomeriggio di un anno fa, dove ho cominciato a scriverlo ed a rendermi conto che dovevo subito presentarlo in studio, cosa che ho fatto al mio produttore Manuel Finotti e sono molto soddisfatta. Se la fine di questo amore può far nascere una Giulia più forte? Assolutamente si, sono esperienze forti che ti rimangono dentro però non cambiano assolutamente il modo di amare e vedere l’amore”.
Allacciandoci al titolo del tuo singolo ti chiedo: chi è secondo te la Rock star del Napoli del passato e chi quella del Napoli di oggi?
“Non ho assolutamente dubbi sulla risposta. Per quanto riguarda il passato assolutamente Maradona per ciò che ha fatto per la squadra e per la città, e di oggi Insigne che resterà nonostante la sua scelta una figura fondamentale”.
Com’è nata la tua passione per il Napoli? C’è stato un idolo o un familiare che ti ha ispirato a tifare per il club azzurro?
“La mia passione per il Napoli è nata grazie alla mia famiglia, in particolar modo mio padre e mio zio che sono tifosissimi e io ho vissuto molte domeniche a vedere partite di calcio. Poi, essendo molto legata alle mie origini, non potevo non legarmi alla squadra della mia città”.
Per ciò che hai visto o avuto modo di vedere, secondo te il Napoli può considerarsi a tutti gli effetti una seria candidata allo scudetto?
“Da tifosa dico assolutamente si, anche perché ogni anno ci spero sempre perché se lo meriterebbe per il percorso fatto finora. Lo merita anche la città” .
Tu recentemente hai pubblicato il brano “Napules” dedicato alla città di Napoli: scriveresti mai un brano dedicato alla squadra per cantarlo poi al Maradona?
“Beh assolutamente si. Per me sarebbe un grandissimo onore scriverlo, non lo escludo assolutamente. Se in futuro potrà capitare l’occasione perché no”.
Il 2021 e anche l’inizio del 2022 è stato costernato da episodi incresciosi come quello capitato alla ragazza arbitro Diana di Meo oppure la molestia alla giornalista Greta Beccaglia. Come è possibile che ancora oggi, da parte degli uomini, ci sia ancora questa ostilità nell’accettare che una donna possa parlare o lavorare nel mondo del calcio?
“Allora io ho un’amica che gioca nel calcio femminile, e parliamo molto spesso di questo discorso, sottolineando il fatto di come ancora oggi le ragazze o le donne vengono escluse nel mondo del calcio da parte dei tifosi uomini. Io penso che il problema principale stia alla base, ovvero nella società e da li incide su tutto che sia calcio o qualsiasi tipo di contesto. Io sono totalmente in disaccordo con questo, perché ci devono essere uguaglianze per tutti”.
Cosa pensi della riduzione della capienza degli stadi, che incide non solo nel mondo del calcio ma anche per voi cantanti visti i numerosi concerti?
“Quando ero ad amici durante il serale ho dovuto cantare praticamente senza pubblico, visto che eravamo nella fase iniziale della pandemia, e non sentire il pubblico applaudire ed acclamare era molto difficile e triste, come lo è anche per il calciatore che si esalta non solo per la sua bravura ma anche perché c’è il pubblico che lo sostiene. Mi auguro che la situazione cambi definitivamente, anche se ho letto che dall’11 febbraio, per esempio, potremo già togliere le mascherine in giro, e poi dovrebbero anche riaprire le discoteche”.
A conclusione di questa intervista ti chiedo: cosa ti auguri per il tuo futuro e per quello del Napoli?
“Per quanto riguarda me di continuare a lavorare nel mondo della musica con la grande passione che ho sempre messo e continuerò a mettere, mentre per il Napoli lo scudetto perché come ho detto ce lo meritiamo”.