Gianfelice Facchetti sull'allenatore dell'Inter Inzaghi: “Le sue critiche meritano Mazzarri”

Gianfelice Facchetti difende l'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi mentre ridicolizza l'ex allenatore del Napoli Walter Mazzarri.

Inzaghi è alla guida da quando è stato sostituito Antonio Conte nell'estate del 2021. Mentre le sue prime due stagioni al club hanno avuto alti e bassi, la scorsa stagione ha portato i Nerazzurri al traguardo della seconda stella, lasciando nella polvere tutti i rivali.

Facchetti insiste quindi nel meritare rispetto per quanto fatto finora in società, mentre usa la tattica rigida di Mazzarri per far valere la sua tesi.

“Inzaghi è l'allenatore che sta guidando la squadra più vincente d'Italia negli ultimi anni”, ha detto Gianfelice nell'intervista a Calciomercato.it via FcInterNews.

“Ha raggiunto gli obiettivi quando sembrava che la squadra non potesse aspirare a nulla. Ci vuole coraggio per criticare Inzaghi, coraggio che io non ho.

“Bisogna rinfrescarsi la memoria, soprattutto quando arrivano le lamentele dopo il 4-4 con la Juve.

“Forse meritiamo Mazzarri, se protestiamo contro una squadra che pareggia in una partita che si stava trasformando in qualcosa di epico. Bisogna essere onesti nei confronti dell'Inter e della sua storia”.

Gianfelice Facchetti elogia l'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi mentre ridicolizza Walter Mazzarri

Facchetti ha inoltre insistito affinché l'Inter adotti una politica di rotazione per competere su tutti i fronti.

“Una squadra come l’Inter non può definire un obiettivo con troppo anticipo. Anche se in tanti dicono che l'Inter punta alla Champions, sappiamo che è una competizione fatta di sfumature. Lo scudetto non va trascurato, quindi serve un'ampia rotazione. In passato hanno criticato Inzaghi per questo”.

“Tuttavia contro l’Arsenal abbiamo vinto con cinque o sei cambi. L’obiettivo è riuscire a restare in corsa il più a lungo possibile fino all’arrivo del momento chiave”,

Facchetti spiega anche perché Yann Bisseck è diventato uno dei suoi preferiti.

“L'ultima maglietta che ho comprato era quella di Sommer. Mi sembra giusto come ex portiere.

“Ma se dovessi scegliere un giocatore di movimento direi Bisseck perché la scorsa stagione si è integrato velocemente grazie alla sua forte personalità”.

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