La nomina di Gennaro Gattuso come nuovo commissario tecnico della Nazionale Italiana ha acceso un acceso dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. Tra le voci più critiche spicca quella di Ivan Zazzaroni, che nel suo editoriale sul Corriere dello Sport ha espresso forti perplessità sulla scelta della FIGC.
Secondo il giornalista, non è chiaro se Gattuso rappresenti davvero la miglior opzione disponibile, ma ciò che lo preoccupa maggiormente è l’approccio strategico adottato dalla Federazione. “Mi sfugge il motivo per cui Gravina abbia parlato di progetto prima ancora di scegliere il candidato”, scrive Zazzaroni, sottolineando che l’unico vero obiettivo è la qualificazione ai Mondiali.
Il contesto è estremamente delicato, con pochi mesi a disposizione per cambiare rotta e un margine d’errore ridottissimo. “Abbiamo un piano per otto mesi e pochissimo riso da piantare”, afferma citando Confucio, per evidenziare l’urgenza e la fragilità del momento azzurro.
Zazzaroni mette in guardia anche sulle conseguenze di un eventuale fallimento: la mancata qualificazione porterebbe all’azzeramento delle cariche federali, rendendo la scelta del CT ancora più cruciale.
Cannavaro dimenticato e Montolivo attaccato: le altre critiche di Zazzaroni
Nel suo intervento, Zazzaroni punta il dito anche contro l’esclusione di Fabio Cannavaro, Pallone d’Oro 2006 e figura centrale dell’“Operazione Legend”. Il giornalista si chiede provocatoriamente: “Una Under non si nega a nessuno: non sarà che Cannavaro fa paura? E, se sì, a chi e perché?”.
L’assenza di Cannavaro nel nuovo corso azzurro appare inspiegabile, soprattutto alla luce del coinvolgimento di altri ex campioni nel progetto federale. Zazzaroni lascia intendere che ci siano dinamiche interne poco trasparenti, che avrebbero escluso l’ex capitano della Nazionale per motivi non tecnici.
Infine, il giornalista difende con forza Riccardo Montolivo, travolto da una “vergognosa shitstorm” per aver espresso un’opinione personale su Gattuso. “L’offesa all’autore è la meno civile e la più schifosa delle reazioni”, scrive, condannando l’intolleranza verso il dissenso e la libertà di pensiero.
Il nuovo corso della Nazionale parte quindi tra entusiasmo e scetticismo, con Gattuso chiamato a dimostrare di essere l’uomo giusto per guidare l’Italia in un momento di grande pressione e aspettative.