L'allenatore dell'Atalanta Gian Piero Gasperini ha recentemente condiviso i suoi pensieri sulla prestazione della squadra e sul suo percorso in preparazione alla cerimonia del Pallone d'Oro a Parigi. Parlando con La Gazzetta dello SportGasperini ha parlato della Serie A nel suo insieme in questa stagione, della nomina di Ademola Lookman e della corsa al titolo.
Oggi puoi dire di essere felice come lo eri a Dublino?
“Sì, sono felice. Sappiamo tutti che il Pallone d'Oro premia chi spiega i risultati, ma sarei stato felicissimo se avessero nominato l'Atalanta al posto mio, perché avrebbe catturato meglio quello che abbiamo fatto in questi anni. L’Atalanta ha numeri piccoli rispetto ai top club, ma ha raggiunto un risultato enorme”.
Cosa hai detto a Lookman sul volo per Parigi?
“Che se non avesse avuto De Roon, Ederson, Djimsiti e tutto il gruppo dietro di lui, non sarebbe qui. Lo sapeva già: non è detto che in un'altra squadra avrebbe fatto quello che ha fatto. Allora gli ho semplicemente chiesto se avesse uno smoking: mi ha detto che non lo indossa, ma che avrebbe indossato un papillon”.
Ma contro il Verona lo smoking lo aveva…
“Giocare bene per me non dipende dal fare o meno gol. Quando gioca così con la squadra è straordinario e finché sarò qui giocare nell'Atalanta richiederà soprattutto condivisione di tutto. Da tutti.”
Hai parlato ancora del malcontento estivo?
“No, anche perché non era un bel momento. E chissà che certe ipotesi non si ripetano, speriamo non a gennaio. Ma per ora è importante solo che sia così 'dentro' la squadra”.
Retegui è subito entrato 'dentro' l'Atalanta.
“L’egoismo negli attaccanti è comprensibile, ma diventi una locomotiva solo quando capisci che i tuoi risultati passano anche attraverso la squadra. Dell'anno scorso avevo un'immagine negli occhi: la sua discussione sull'esecuzione di un rigore. Con noi ne ha sbagliato uno contro l'Arsenal, ma li prende comunque: perché li prende bene, non perché deve diventare capocannoniere. E ovviamente speriamo tutti che ci riesca”.
Ti aspettavi che fosse così forte?
“Sapevamo che aveva le caratteristiche giuste per sostituire Scamacca, ma che facesse subito così tanti gol non era immaginabile. Ma è tutto merito suo, io lo incoraggio semplicemente a fare, e a fare meglio, le cose extra che può fare.”
Che bel rompicapo quando riavrai anche Scamacca…
“Che rebus: le squadre forti sono fatte da attacchi forti, e se oggi abbiamo un punto debole è il numero di attaccanti puri in rosa. Non ho mai preparato una partita, anche contro le squadre più forti, senza pensare a come segnare contro di loro. Quando avrò di nuovo Scamacca sarò molto felice”.
Come dici tu, sei sempre tu a sistemare la difesa. E non hai ancora avuto Kossounou e Scalvini.
“Kossounou è quasi recuperato, ora bisogna dargli una buona base per evitare altri infortuni. Scalvini è come un nuovo acquisto, e di qualità: sta solo completando il lavoro per superare un po' di deficit alla gamba operata”.
Quanto aveva bisogno De Ketelaere del gol di sabato?
“Un gran gol, in stile Ilicic. Ma fa anche tanti assist: conto sempre anche quelli, non solo i gol, e li sommo. Ma è da inizio stagione che Charles mi sta dando soddisfazioni, basta vedere come si muove in campo: sta prendendo fiducia, lo vedo uscire dalle partite sempre soddisfatto”.
Quando rivedremo Samardzic e Zaniolo in totale fiducia?
“Chi gioca con me sa che la mia squadra è sempre aperta a tutti. E quando serve prendo ad esempio Muriel e quanto ha segnato da subentrato: per me i titolari non sono quelli che giocano dall'inizio, ma i 16 che vanno in campo”.
Quando ci dirà dove potrà arrivare l'Atalanta quest'anno?
“Dopo il mercato di gennaio…”
E dove speri che sia a gennaio?
“In zona Europa in campionato e ancora in corsa in Coppa Italia e Champions League. In Europa è ancora tutto da vincere e da qui a gennaio le partite sono tante, il calendario diventerà più difficile. Ma ho fiducia: la squadra sta facendo bene, giocando belle partite anche dal punto di vista tecnico, migliori dell'anno scorso in questo periodo”.
Quanto e cosa può dire la partita del Napoli?
“Questo ve lo dirò giovedì, dopo Atalanta-Monza. E' troppo importante 'portare con sé' le ultime prestazioni: non parlo dei numeri – sarebbe troppo bello – ma della grinta e della voglia che ho visto nelle ultime partite. Abbiamo imparato la lezione dalla sconfitta contro il Como e il Monza può confermare che le vittorie alimentano energia, non soddisfazioni”.
Cosa ti ha detto Inter-Juve?
“Due squadre con grandi margini di miglioramento. Ma questo vale per tutti, in questo campionato che tra un mese potrebbe essere ancora diverso”.
Sono loro i candidati al titolo?
“Dico Inter e Napoli. Ma Juve e Milan possono crescere molto: se guardiamo bene, già dopo nove giornate la classifica dice tante verità”.
La vedi così superiore all'Atalanta?
“Quando abbiamo affrontato l'Inter la squadra era due gradini sotto: in questi due mesi siamo cresciuti molto, ma ci vogliono più di 3-4 partite per valutare la continuità dei nostri progressi e anche dei loro. Ne riparleremo alla fine della prima metà della stagione, ok?”
La posta Gasperini: “Quando la mia Atalanta gioca così è da Pallone d'Oro” è apparso per primo FootItalia.com.