L'ex giocatore e allenatore del Milan Fabio Capello lo ha ha offerto una valutazione severa alla Gazzetta dello Sport le ultime prestazioni della squadra e il comportamento dei giocatori più importanti, con particolare attenzione a Theo Hernandez e all'atteggiamento generale della squadra.
La leadership di Theo Hernandez messa in discussione
Capello è stato particolarmente critico nei confronti del comportamento di Theo Hernandez, affermando: “Un altro comportamento non adatto al Milan. Chi indossa la fascia da capitano deve essere un leader, il simbolo della squadra. Ci ricordiamo di Baresi e Maldini, no? Hernandez, invece, con i suoi atteggiamenti ha portato solo negatività nel gruppo”.
Polemica sui rigori
L’ex allenatore ha anche affrontato il recente episodio del rigore, descrivendolo come “semplicemente inaccettabile”. Ha sottolineato l’importanza di aderire alle decisioni pre-partita, affermando: “Quando si prepara una partita, vengono fatte e comunicate scelte chiare. Questo vale per calci d’angolo, calci di punizione e ovviamente rigori”. Capello ha espresso la sua disapprovazione nei confronti dei giocatori che agiscono in modo indipendente, criticando in particolare il capitano per aver deciso autonomamente di tirare il primo rigore.
La prestazione del Milan contro la Fiorentina
Riguardo alla recente sconfitta del Milan contro la Fiorentina, Capello ha osservato: “Ho visto una squadra che è scesa in campo senza voglia di lottare. Di tanto in tanto si svegliavano, giocavano 10-15 minuti di buon calcio e poi si riaddormentavano. È una questione di atteggiamento. Il Milan ha perso a Firenze soprattutto perché desiderava meno la vittoria rispetto agli avversari”.
Sostituzione Leão
Capello ha anche commentato la sostituzione di Rafael Leao, sottolineando: “È innegabile che Leao ha fatto delle cose interessanti nel secondo tempo. Era della partita, a differenza di altre volte”. Ha però appoggiato la decisione di allenatore Fonseca di sostituire Leao con Okafor, spiegando che l'allenatore voleva più profondità, cosa che Okafor poteva dare più di Leao.
Decisioni di coaching
In conclusione, Capello ha difeso il diritto dell'allenatore a prendere decisioni tattiche: “Non criticherò mai un allenatore per una scelta tecnica o tattica: ha giocato una carta in più, può essere andata male, ma è suo dovere prendere le decisioni”.
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