In esclusiva per Mondocalcionews l’intervista a Giovanni Padovani, difensore del Troina, società siciliana di Serie D
Il giocatore 26 enne, originario di Senigallia, si è trasferito da poco nella squadra e sta già mantenendo un rendimento altissimo. Il Troina è passato da aver subito 16 gol in 6 partite di campionato senza di lui a 7 gol subiti in 8 partite dal suo arrivo, escludendo l’ultima partita contro il Castrovillari alla quale era assente per una squalifica. Nel recente incontro con il Messina Padovani ha fornito anche un pregevole assist di tacco. Numeri importanti per il giocatore, pronto per tornare presto in Serie C. Il giocatore è stato contattato pochi giorni fa dal Forlì, interessato ad avere Padovani nella squadra. C’erano state recentemente anche delle voci di mercato relative a Sambenedettese e Ravenna. Le parole del difensore ai nostri microfoni:
La prima domanda è come ti stai trovando al Troina e nella nuova città?
“Mi trovo bene. L’unica cosa un po’ brutta è la distanza dalle mie zone. Io ero a Rieti, poi sono andato a Foligno, poi alla Correggese. Adesso sono arrivato al Troina in Sicilia. Non vedo mai la mia fidanzata Alessandra e questo un po’ mi dà fastidio. Però per il resto c’è un ottimo ambiente qui.”
Come sta andando la stagione, sia a livello di squadra che a livello personale?
“La squadra sta avendo risultati positivi. Siamo partiti con 6 punti di penalizzazione, ma siamo in linea con l’obiettivo della salvezza. Sono molto contento del mio rendimento qui al Troina. Nel reparto difensivo sono un elemento importante di esperienza e mi ha fatto molto piacere poter indossare la fascia di capitano in alcune partite. Io preferisco giocare con la difesa a 3, ma mi trovo bene con tutti gli assetti. Stimo molto il mister.”
E lì in Sicilia che ambiente hai trovato? Ti sta piacendo?
“L’atmosfera qui è molto calda e c’è sempre tantissima gente a vedere le partite. Personalmente preferisco giocare al Sud, dove c’è proprio il vero calcio sentito dai tifosi. Per i motivi legati al Covid, purtroppo non ci siamo goduti al meglio il calore del pubblico. Ma la piazza è fantastica.”
Il Troina è nel girone I della Serie D. Tra le avversarie c’è una squadra che ti ha colpito maggiormente?
“Io sono qui da poco, ma posso dire che mi ha fatto un’ottima impressione l’Acireale. Devo vedere anche le altre”
Sei stato vicinissimo al Carpi in estate. Alla fine però è saltato tutto, per problemi finanziari legati al club. Ci racconti com’è andata questa vicenda?
“E’ stata una grossa delusione, ero anche partito in ritiro con loro. Mi avevano preso, ma poi il club è stato escluso dalla Serie C, insieme ad altre realtà come la Sambenedettese. Dopo il verdetto del TAR ho poi lasciato il gruppo salutando i miei compagni. Ci ho messo del tempo a metabolizzare questa triste vicenda e poi ho deciso di accettare l’offerta del Troina. In Serie D avevo tante richieste. Sono contento della scelta che ho fatto, soprattutto visto il mio rendimento. L’obiettivo è tornare tra i professionisti e sono sicuro di potercela fare”
Non abbiamo ancora del tutto superato il periodo relativo al Covid, ma immagino che per voi calciatori non sia stato semplice rientrare in campo dopo esser stati fermi l’anno scorso per tanto tempo. Ci racconti la tua esperienza?
“E’ stato difficile, non solo per il Coronavirus. Nel 2020 ho lottato contro un tumore maligno che mi ha quasi portato via la vita. Avevo dolori ovunque. Ho avuto problemi nel rientro in campo, ma sono comunque riuscito a giocare 19 partite nel 2020. Venivo da un periodo molto complesso, ma non ho mollato. Quando ho ricominciato temevo di non poter proseguire, soprattutto per i dolori fisici. Adesso sto giocando bene e mi sto prendendo la mia rivincita sul tumore”
Tu hai avuto numerose esperienze calcistiche nella tua carriera. Quali sono quelle a cui sei maggiormente affezionato?
“I 2 anni alle giovanili del Napoli nel 2013 sono stati quelli più belli. Lì ero anche con l’under-17 della Nazionale Italiana. Ho giocato con Petagna, Romagnoli, Gollini, Aramu, Cristante e altri giocatori che sono arrivati in Serie A. Un’altra esperienza positiva è stata quella al Gavorrano. Sono tutti ricordi che mi porterò dietro per sempre”
Per concludere conosciamo meglio il Padovani in campo. Come vivi solitamente le partite?
“Prima i match li vivevo con molta più tensione. Adesso ho 26 anni e vado in campo concentrato sugli obiettivi. Sono sempre pronto a fare la guerra, ma in generale vivo il calcio in maniera più distaccata. Non guardo le partite di Serie A o di Champions. Seguo solo quelle della Nazionale. Il calcio è il mio lavoro, ma dopo il tumore do la priorità assoluta alla mia salute. Questo sport rimane la mia passione”
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