Diogo Jota è l’ultimo di una lunga lista di calciatori morti per incidente stradale: le tragedie della storia

La morte di Diogo Jota ha riaperto una dolorosa pagina nella storia del calcio, riportando alla memoria una lunga scia di tragedie che hanno coinvolto campioni e giovani promesse su strada. L’attaccante del Liverpool e della Nazionale portoghese, deceduto in Spagna insieme al fratello André Silva, si aggiunge a un elenco che comprende nomi indimenticabili come Scirea, Barison, Reyes e Niccolò Galli.

Il mondo del pallone è da sempre segnato da lutti improvvisi legati agli incidenti stradali, e la scomparsa di Jota — reduce da una stagione trionfale tra Premier League e Nations League — ha colpito nel momento più felice della sua vita, appena sposato e padre di tre figli. La dinamica dello schianto richiama tragici precedenti, come lo scoppio dello pneumatico costato la vita a José Reyes nel 2019, o l’incidente in Polonia che nel 1989 strappò via Gaetano Scirea, bandiera della Juventus.

Tragedie del passato come quella di Federico Pisani (Atalanta), morto a 22 anni con la fidanzata, o di Jason Mayele del Chievo, evidenziano quanto la strada abbia falciato carriere promettenti e uomini nel pieno della loro esistenza. La lista purtroppo si allunga ancora, con Michele Lorusso e Ciro Pezzella (Lecce), Vittorio Mero (Brescia) e Niccolò Galli, la cui maglia fu ritirata dal Bologna.

Quando la strada diventa teatro di paura: incidenti gravi ma senza vittime nel calcio moderno

Accanto ai casi fatali, esistono numerose storie di incidenti stradali che hanno causato solo tanta paura tra i calciatori, senza conseguenze tragiche, ma comunque emblematiche. Nel 2023, Ciro Immobile fu protagonista di uno spaventoso scontro con un tram a Roma, mentre Bruno Peres visse due collisioni violente (con Porsche e Lamborghini) durante la sua esperienza alla Roma.

Anche Mario Balotelli, Cristiano Ronaldo e Arturo Vidal hanno affrontato momenti di tensione al volante, il primo a Brescia, il secondo nel 2009 a Manchester, quando distrusse una Ferrari, e il terzo nel 2015 con un incidente che gli costò la patente. Martin Caceres fu multato dopo essere risultato positivo all’alcol test in seguito a uno scontro stradale, mentre M’Baye Niang, appena arrivato all’Empoli, si scontrò con un veicolo in sosta.

Questi episodi sottolineano quanto il rapporto tra calciatori e auto di lusso sia delicato, e quanto possa trasformarsi in pericolo se non gestito con cautela. La cronaca dimostra che la strada non fa distinzioni tra campioni e comuni cittadini, e le immagini virali dello schianto di Jota ne sono una tragica testimonianza. La sua morte resta il simbolo più recente di una realtà ancora troppo sottovalutata.

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