Il caso Mbappé ha fatto circolare molto inchiostro. Assente dal raduno della Nazionale, ma disponibile a giocare con il Real Madrid, il Bondynois non è sfuggito alle critiche, in particolare per il suo status di capitano dei Blues. Di fronte alle polemiche, ieri sera il presidente della FFF, Philippe Diallo, ha dovuto rompere il silenzio. Uno sfogo mediatico in cui non ha attaccato Mbappé, ma il suo club, il Real Madrid. Poche ore dopo, è toccato a Didier Deschamps sollevare l'argomento.
Lunedì il tecnico della Nazionale non ha tenuto una conferenza stampa, ma ha approfittato dei canali della FFF per esprimere la sua opinione sulla questione. “Kylian cristallizza molte cose su di lui. Questo non sta facendo il caso di Kylian. Dobbiamo vederlo in modo più generale. (…) Il postulato iniziale è che gli interessi dei club e gli interessi delle squadre nazionali, non mi riferisco solo alla squadra francese, ad un certo punto necessariamente divergono, e non bisogna dimenticare nemmeno che il datore di lavoro è il club, non è la federazione”ha dichiarato in un'intervista trasmessa sul canale YouTube della FFF, prima di proseguire.
“La cosa più importante è il giocatore”
“Mi assicuro, attraverso il rapporto che ho con i giocatori, di interagire con loro. Per me la cosa più importante è l'interesse del giocatore, so benissimo che non andrà contro il suo club, non vuole nemmeno andare contro la selezione. Dopo la discussione, assicurarsi che gli interessi del giocatore siano prioritari, senza metterlo in difficoltà”.. Tuttavia, lo staff dei Blues e la FFF sono stati accusati di aver ceduto un po' troppo facilmente alle richieste della Casa Blanca. Critiche arrivate dopo aver visto Mbappé giocare questo fine settimana contro il Villarreal quando aveva rinunciato ai Blues. Ma per Deschamps non si è mai trattato di fare un favore alle Merengues.
Generazione dell'immagine in corso
“Dopo ci possono essere delle interpretazioni, ma vale per tutti i club. Se ci sono giocatori che si trovano in una situazione in cui possono esserci problemi a livello fisico, loro (i club) sono sempre stati restii a lasciarli andare alle selezioni e correre dei rischi. Non sono qui per correre rischi. Per me discutere con loro e avere informazioni mediche mi porta a prendere la decisione migliore per il giocatore perché per me la cosa più importante è il giocatore. Ci sono tanti giocatori che si infortunano, ma inevitabilmente il sovraccarico del calendario porta i club che, ripeto, sono i datori di lavoro, ad essere sempre più vigili in relazione alla situazione degli altri”.. E' detto.