La FIGC ha adottato ufficialmente la possibilità di stipulare contratti fino a otto anni per i calciatori e le calciatrici professionisti maggiorenni, recependo integralmente quanto previsto dal Decreto Legge n. 96 del 30 giugno 2025. Con la modifica delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali), si amplia notevolmente la durata massima dei contratti per i tesserati professionisti, aprendo nuove prospettive per società e atleti.
La nuova formulazione dell’articolo 28, comma 2, stabilisce che i calciatori maggiorenni potranno essere vincolati contrattualmente per un massimo di 8 stagioni sportive, mentre per i minorenni rimane il limite di 3 stagioni. Questo cambia anche per il mondo dei non professionisti, dove — a determinate condizioni — si potrà raggiungere la stessa soglia temporale per i contratti subordinati. Sono esclusi, invece, i contratti di apprendistato che restano nel tetto delle cinque stagioni.
Tuttavia, l’efficacia della norma è ancora provvisoria: sarà necessaria la conversione in legge del Decreto entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per questo motivo, i club potrebbero temporeggiare prima di siglare accordi di simile durata, in attesa di conferme normative definitive.
Dal punto di vista economico, la nuova regola potrebbe semplificare la gestione contrattuale, limitando i rinnovi e rafforzando la stabilità tra club e atleti. Ma resta inalterata la normativa UEFA sul Fair Play Finanziario: gli ammortamenti sul costo dei cartellini continueranno a essere calcolati su un massimo di cinque anni, impedendo un uso creativo della nuova durata contrattuale nei bilanci federali.
Impatti concreti per club e calciatori: più libertà ma anche maggiore responsabilità
L’adozione ufficiale della riforma porta con sé nuove opportunità per le società italiane di pianificare a lungo termine. Con contratti estesi, i club potranno fidelizzare giovani talenti e top player, riducendo il rischio di perderli a parametro zero. Inoltre, i calciatori potranno beneficiare di accordi più stabili, con garanzie occupazionali pluriennali, un aspetto fondamentale in un sistema dove la carriera media resta relativamente breve.
Ma non mancano i possibili effetti collaterali: vincoli contrattuali di lunga durata potrebbero diventare un boomerang in caso di calo di rendimento o infortuni. I club potrebbero trovarsi a gestire costi elevati per giocatori non più centrali nel progetto tecnico, limitando la flessibilità operativa e le rotazioni in rosa.
Per i non professionisti, la riforma rappresenta un cambio di paradigma. Il riconoscimento di una durata contrattuale fino a otto anni per i contratti subordinati amplia gli strumenti di tutela per chi opera nei campionati minori, aprendo la strada a modelli di gestione più strutturati e professionali anche al di fuori della Serie A.
In conclusione, questa modifica delle NOIF segna uno spartiacque normativo per il calcio italiano, il cui impatto sarà misurabile solo nei prossimi anni tra vantaggi competitivi, rischi gestionali e nuove strategie di mercato.