Caso Calcioscommesse Okoye, continuano le indagini: cosa rischia il portiere dell’Udinese

Maduka Okoye, portiere dell’Udinese, è stato deferito dalla Procura Federale della FIGC con l’accusa di illecito sportivo, in seguito a un’indagine avviata dalla Procura di Udine per presunta truffa. L’episodio contestato risale all’11 marzo 2024, durante la partita Lazio-Udinese, quando Okoye ricevette un’ammonizione per perdita di tempo con la sua squadra in vantaggio. Secondo gli inquirenti, nella notte precedente al match si è registrato un flusso anomalo di scommesse proprio sull’ammonizione del portiere, evento poi effettivamente verificatosi nel secondo tempo.

La sanzione è apparsa subito sospetta, considerando che Okoye è raramente ammonito, e ha spinto la Procura a indagare su una possibile combine. Un ristoratore locale, amico di diversi calciatori dell’Udinese, ha riferito di una cena con Okoye avvenuta l’8 o 9 marzo, durante la quale il portiere avrebbe espresso l’intenzione di farsi ammonire nella gara successiva, giustificandosi con uno stato di nervosismo per motivi personali.

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La Procura Federale ritiene che si tratti di un tentativo deliberato di alterare il regolare svolgimento della partita, aggravato dal fatto che l’evento avrebbe procurato un vantaggio economico a terzi, ovvero agli scommettitori che hanno puntato sull’ammonizione. Il codice di giustizia sportiva prevede una squalifica minima di quattro anni per questo tipo di illecito, e se le accuse venissero confermate, la carriera del 25enne portiere nigeriano potrebbe subire uno stop drammatico.

Le prove raccolte e il ruolo della Procura: il deferimento scuote il calcio italiano

L’indagine della Procura di Udine ha rappresentato il punto di partenza per l’intervento della giustizia sportiva, che ora dovrà valutare la fondatezza delle accuse e la credibilità delle testimonianze raccolte. Il deferimento di Okoye è stato formalizzato dopo l’analisi dei flussi di scommesse e delle dichiarazioni rese dal ristoratore, che ha fornito un quadro dettagliato della conversazione avvenuta a cena con il portiere.

La FIGC considera l’illecito sportivo uno dei reati più gravi, in quanto mina la credibilità del sistema calcistico e l’integrità delle competizioni. Il caso Okoye potrebbe diventare emblematico nella lotta contro le scommesse illegali e le combine, soprattutto in un momento in cui il calcio italiano è già sotto pressione per altri scandali legati al betting.

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Il deferimento non implica automaticamente la colpevolezza, ma apre la strada a un procedimento disciplinare che potrebbe concludersi con una lunga squalifica. La difesa del giocatore dovrà ora dimostrare l’assenza di dolo e la casualità dell’ammonizione, mentre la Procura cercherà di consolidare il quadro accusatorio con ulteriori elementi.

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Il caso ha già avuto un forte impatto mediatico, e potrebbe avere ripercussioni anche sul futuro dell’Udinese, che rischia di perdere uno dei suoi titolari. La vicenda sarà seguita con attenzione da tutto il mondo del calcio, in attesa della decisione definitiva della giustizia sportiva.

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