Fabio Cannavaro ha parlato della Nazionale italiana in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. L’ex difensore centrale ha voluto allontanare i paralleli con le nazionali del passato: “Per cortesia non parliamo di paragoni col passato. Questa Italia somiglia a se stessa. Sta compiendo un cammino di crescita e ognuno deve entrare in simbiosi col gruppo e il c.t. per creare qualcosa di unico. Tra l’altro in Federcalcio negli ultimi anni c’è stata una sterzata nella programmazione, con un buon lavoro nelle giovanili. I risultati cominciano a vedersi“. Il campione del Mondo ha elogiato il lavoro del ct Roberto Mancini, ma ha anche sottolineato l’importanza e la difficoltà della partita contro il Belgio in programma venerdì sera: “L’Italia mi piace molto. Per l’idea di gioco che esprime, per il lavoro di Mancini, per il cammino percorso. Perché non si realizza una striscia di 31 risultati utili se non c’è sostanza. Solo che con il Belgio siamo a un bivio. Bisogna coniugare bellezza e risultato ed è logico che andando avanti sale la tensione e tutto si può complicare in un attimo. E poi ci vuole un po’ di fortuna”. A questo proposito, Cannavaro ha analizzato i numerosi punti di forza della nazionale belga, che resta molto competitiva anche nel caso in cui dovessero mancare De Bruyne e Hazard: “Bisogna evitare gli uno contro uno. Su questo piano il Belgio è più forte. Ha almeno quattro-cinque giocatori in grado di risolvere la partita da soli. Penso a Lukaku e a Mertens, anche se ultimamente il napoletano non è al meglio ma ha grande facilità di tiro e “vede” la porta. Poi ci metto i due in dubbio e anche Witsel che conosco molto bene, avendolo avuto al Tianjin: un centrocampista completo capace di far bene qualsiasi cosa. Inoltre hanno in Courtois un ottimo portiere e mi piace molto la gestione del c.t. Martinez”.
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