Gianluigi Buffon, il leggendario portiere italiano e attuale capo delegazione della nazionale, ha recentemente condiviso le sue opinioni su alcune delle più grandi personalità del calcio in un'intervista al Corriere della Sera (via Calciomercato).
Buffon ha ricordato con affetto un momento toccante con Lionel Messi durante la finale di Champions League del 2015. “All'intervallo ho sentito una mano sulla schiena: 'Gigi, ci scambiamo la maglia adesso?' Era Messi. I veri grandi non si danno mai delle arie”, ha ricordato.
Su Cristiano Ronaldo, Buffon ha svelato un lato più personale del loro rapporto: “Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto: confidenze, giudizi sui nuovi talenti. Ho visto in lui una grande forza ma anche fragilità, legata all'assenza del padre e al duro percorso che ha dovuto affrontare”.
Buffon ha elogiato molto Neymar, affermando: “Per il giocatore e la persona che è, avrebbe dovuto vincere cinque Palloni d'Oro”.
Il portiere ha condiviso anche un bel ricordo della sua lunga amicizia con Francesco Totti: “Il mio vero compagno di viaggio? Quel ragazzo un po' spavaldo con l'accento romano, di due anni più grande di me, che ho conosciuto nella Nazionale Under 16: Francesco Totti. Abbiamo subito sviluppato una forte empatia. Francesco è un purosangue: ha bisogno di essere amato e protetto”.
Riguardo Mario Balotelli, Buffon ha espresso un misto di rammarico e ammirazione: “Si è un po' smarrito perché ha perso la concentrazione sul vero obiettivo: diventare la superstar che aveva il potenziale per essere. Ma vederlo a 34 anni, ancora in prova al Genoa, mi commuove”.
Buffon ha raccontato anche un gesto toccante di Paolo Maldini all'esordio in Serie A: “Nel tunnel ho sentito una pacca sulla spalla. Era Paolo Maldini a incoraggiarmi. Anche lui aveva esordito in Serie A da giovanissimo: sapeva cosa significava. Non ho mai dimenticato quel gesto”.
Sul fronte manageriale, Buffon classificava i suoi allenatori in “sergenti” e “psicologi”. Ha descritto Scala, Capello e Conte come i sergenti che scuotono i giocatori, mentre Ancelotti e Allegri sono gli psicologi che li calmano.
Buffon racconta un aneddoto divertente sullo stile di allenatore di Allegri: “Abituato a Conte, che ci dava terribili rimproveri, Allegri ci sembrava un angelo. Alla vigilia della partita scriveva solo “3” sulla lavagna tattica. «Sei tre volte più forte dei tuoi avversari. Ora vai là fuori e vinci.'”
In chiusura, Buffon ha offerto il suo pronostico per la stagione di Serie A in corso: “Quando ho sentito che Conte andava al Napoli, ho detto: quest'anno il Napoli finirà primo o secondo”.
La posta Buffon riflette sulle leggende del calcio: dall'umiltà di Messi alla resilienza di Balotelli è apparso per primo FootItalia.com.