Bove può tornare a giocare in Serie A, si valuta l’eliminazione del defibrillatore: la situazione

Edoardo Bove potrebbe tornare a giocare in Serie A grazie a test clinici estremamente positivi, che hanno riacceso la speranza di un ritorno in campo dopo il malore accusato a dicembre durante Fiorentina-Inter. Il centrocampista della Roma, classe 2002, ha superato esami elettrofisiologici presso l’ospedale Torrette di Ancona, uno dei centri di eccellenza italiani per la cardiologia. I risultati hanno escluso danni permanenti al cuore, aprendo la possibilità di rimuovere il defibrillatore sottocutaneo impiantato a Careggi.

La rimozione del dispositivo rappresenterebbe un passaggio cruciale per ottenere una nuova idoneità sportiva, attualmente preclusa dalle normative italiane. Il caso di Bove ricorda quello di Eriksen, che ha potuto continuare a giocare solo all’estero. Il percorso medico è stato seguito dal professor Antonio Dello Russo, con il supporto del professor Paolo Zeppilli, presidente della commissione medico-scientifica della FIGC. La valutazione finale sarà effettuata nei prossimi giorni, ma l’ottimismo cresce.

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Durante il recupero, Bove si è allenato al Viola Park con il supporto della Fiorentina, che ha garantito la presenza costante di un’équipe medica. Nessun episodio critico è stato registrato durante le sedute, e i dati raccolti confermano la stabilità cardiaca del giocatore. Dal 1° luglio tornerà ufficialmente alla Roma, che lo ha già accolto con un lungo applauso all’Olimpico.

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Norme italiane troppo rigide: il futuro di Bove dipende dalla rimozione del defibrillatore

Le attuali normative italiane impediscono a Bove di ottenere l’idoneità sportiva con un defibrillatore impiantato, nonostante le sue condizioni cliniche siano stabili. La rimozione del dispositivo è l’unica strada per tornare a giocare in Serie A, a meno di un aggiornamento normativo che tenga conto dei progressi tecnologici e medici. Diverse autorità calcistiche hanno sollevato il tema, ma ogni decisione richiede tempo e cautela.

Il percorso di Bove è stato seguito con attenzione dalla FIGC, che ha fornito supporto attraverso la propria commissione medico-scientifica. Il centrocampista ha dimostrato grande determinazione e professionalità, affrontando il recupero come un vero atleta, con allenamenti regolari e monitoraggio costante. La possibilità di tornare in campo dipende ora da una valutazione clinica definitiva, che potrebbe arrivare a breve.

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In caso di rimozione del defibrillatore, Bove potrà richiedere una nuova idoneità sportiva, aprendo la strada a un ritorno ufficiale in Serie A. La Roma è pronta a reintegrarlo in rosa, riconoscendone il valore umano e tecnico. Il caso potrebbe diventare un precedente importante, spingendo il sistema sportivo italiano a riflettere sull’equilibrio tra tutela della salute e diritto allo sport.

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